Adromischus marianae “Tanqua”

Genere:

Adromischus

Famiglia:

Crassulacee

Habitat:

Adromischus marianae “Tanqua” è una sottospecie di A. marianae. È originario del Sud Africa, in particolare di Tanqua Karoo. È la forma più diffusa a sud-est di A. marianiae. Adromischus marianae, invece, è diffuso in una vasta area del Sud Africa, estesa dalla Namibia al Capo occidentale in Sud Africa. Di questa vasta area, quella più a sud-est è la zona originaria di A. marianae “Tanqua”. Questa minuscola pianta cresce nelle fessure della roccia, formando stuoie all’ombra di arbusti più grandi. La sua ampia distribuzione è il principale fattore coinvolto nella sua estrema variabilità: esistono infatti sottospecie e, in coltivazione, cultivar di questa specie.

Sinonimi:

Non sono registrati sinonimi per questo nome.

Descrizione:

Adromischus marianae, come detto sopra è una specie variabile, il che significa che comprende diverse sottospecie, tra cui Adromischus marianae “Tanqua”. Molte di queste sottospecie sono estremamente ricercate dai collezionisti.
Adromischus marianae “Tanqua” ha foglie piccole, arrotondate, senza segni e un portainnesto ispessito. È una pianta nana come quasi tutti gli Adromischus: non supera gli 8 centimetri di altezza. Le sue foglie sono lunghe e larghe meno di 5 centimetri, densamente imballate in piccoli ciuffi carnosi minuscoli e attraenti come rosette. Hanno forma da irregolarmente arrotondata a semiellittica e sono di colore verde brillante, leggermente sfumato di grigio violaceo: il loro colore è reso più chiaro da una sottile pruina biancastra, effimera, sottile, che ha la funzione di minimizzare la perdita d’acqua per evapotraspirazione e quindi rendere questa pianta in grado di sopravvivere alle siccità tipiche della zona semidesertica da cui proviene. L’infiorescenza è la stessa di A. marianae: si tratta di una tirse a spiga, portata da un gambo alto da 10 a 20 centimetri, che ha generalmente pochi fiori. I fiori vanno dal rosa pallido al bianco e hanno 5 petali fusi insieme in una corolla tubolare, ancora divisa in 5 lobi visibili.

Coltivazione:

I consigli di coltivazione sono molto simili a quelli di tutte le specie del genere Adromischus.
Eccone riportati alcuni in seguito:
Posizionate il vostro Adromischus marianae “Tanqua” in un punto luminoso. Se lo mettete in casa, lasciatelo vicino a una finestra soleggiata. La luce solare diretta potrebbe, però, far raggrinzire le foglie: è quindi importante assicurarsi che la pianta riceva la luce solare diretta solo per poche ore al giorno. Scegliete un luogo ben ventilato. Adromischus marianae “Tanqua” non ama l’aria stagnante e prospera in ambienti caldi (l’ideale è 24°C), ma sopporta anche temperature più basse. Il suo limite è di 5ºC. In inverno posizionateli in un ambiente riparato, protetto dalla pioggia: i ristagni d’acqua tra le chiome possono essere fatali. Annaffiare regolarmente in estate (circa ogni due settimane) e raramente in inverno (una al mese). Se la pianta viene coltivata all’interno, dovrà essere annaffiata più frequentemente. Scegliete un terreno ben drenato: ad esempio un impasto di torba e sabbia con l’aggiunta di un po’ di ghiaia. La concimazione è raramente necessaria: può essere limitata a una volta all’anno, durante il periodo vegetativo e dopo l’eventuale rinvaso, utilizzando un concime specifico per piante succulente, diluendolo con acqua. Adromischus marianae “Tanqua”, come quasi tutti gli Adromischus, si mantiene di statura modesta ma ha, come già detto, un buon atteggiamento di tappezzante. Il rinvaso, quindi, non è necessario per aumentare le dimensioni della pianta (a meno che non si desideri svilupparla in larghezza: in tal caso, piantarla in un vaso largo e poco profondo) ma è utile per mantenerla in buona salute.

Propagazione:

Si possono ottenere nuovi esemplari di Adromischus marianae “Tanqua” molto facilmente per talea, a partire dalle foglie. Basta tagliare una foglia sana, lasciarla riposare per un giorno in un ambiente caldo per permettere alla ferita di asciugarsi e infine metterla in posizione verticale in un vaso con terriccio ben drenato. Si consiglia di togliere le talee quando la pianta inizia a invecchiare; Gli Adromischus in genere, infatti, non sono così longevi: dopo qualche anno iniziano ad appassire e a perdere le foglie anche se coltivati in condizioni ottimali. La riproduzione dai semi è usata raramente.

Curiosità:

Il nome “Adromischus” deriva dal greco antico adros (=spesso) e mischos (= stelo).

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