Anacampseros

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Genere: Anacampseros
Famiglia: Portulacaceae
Habitat: Sud Africa, Namibia, Botswana, Yemen, Zimbawe.
Coltivazione: Richiedono un ambiente in pieno sole e ben arieggiato, con temperatura minima di 4-5°C.
Curiosità: Il nome di questa famiglia di piante significa, letteralmente “calice spinato” (dal greco ákantha, spina, e cályx, calice). Le scaglie sul tubo florale e sull’ovario sono infatti modificate in spine.

Anacampseros: caratteristiche salienti

Gli Anacampseros sono piante grasse originarie dell’Africa Meridionale, perenni e che restano di piccole dimensioni. Si riconoscono per le foglie carnose, quasi sempre verde scuro ma con aree rosate (soprattutto negli esemplari che hanno avuto un’alta esposizione solare), che crescono disponendosi a rosetta intorno a dei fusti sottili.

Queste rosette basali si possono innalzare fino a 20 o 30 cm. sempre disponendosi intorno al fusto centrale e svettare in altezza, oppure allungarsi rimanendo però vicine al terreno. La forma delle foglie è ovale oppure lanceolata. È in cima a questi fusti che, a primavera, cominciano a spuntare fiori bianchi e rosa, di medie dimensioni, autofertili: ogni fiore cioè è in grado di fornire semi in grado di far nascere una nuova pianta. Per questa sua caratteristica può diventare una pianta quasi infestante, soprattutto alcune specie (ad esempio Anacampseros rufescens): arrivato l’autunno infatti ogni pianta può rilasciare un gran numero di semi che daranno vita a nuove piantine che crescono a poca distanza dalla pianta madre.

Anacampseros Tomentosa

Anacampseros: tomentosa

Anacampseros Refuscens Variegato

Anacampseros rufescens

Varietà e Tipologie

Il genere Anacampseros è oggi considerato parte della famiglia Anacampserotaceae. Fino al 2010, invece, era considerato parte delle Portulacaceae e in molti testi o articoli sul web è facile trovare ancora la vecchia distinzione. Le specie finora classificate sono moltissime. Fra le più note citiamo l’Anacampseros crinita (=Anacampseros baeseckei var. crinita), l’Anacampseros filamentosa, l’Anacampseros rufescens (che ha una fioritura particolarmente vistosa) e l’Anacampseros lanceolata. Fate attenzione all’Anacampseros Mill: a dispetto del nome, lo si considera oggi una varietà di Sedum. Invece, l’Anacampseros quinaria, l’Anacampseros alstonii e l’Anacampseros Trigona sono oggi considerate varietà del genere Avonia.

Consigli per la coltivazione

Le piante del genere Anacampseros sono robuste, si coltivano facilmente e vengono difficilmente colpite da parassiti e malattie. Fra le varie specie, il già citato Anacampseros rufescens è il più facile da coltivare, cresce velocemente e si moltiplica fino a riempire i vasi in cui si trova. In generale gli Anacampseros vogliono solo poche attenzioni, che riportiamo qui di seguito.

  • Vanno sistemati in una posizione in pieno sole o, al limite, in ombra parziale. La qualità della luce determinerà anche variazioni nella colorazione delle foglie, donando loro splendide aree rossastre (secondo anche la reazione della singola specie.
  • Temono il freddo: la temperatura ideale è sopra gli 8 °C. In inverno vanno spostate in un ambiente riparato
  • Le annaffiature devono essere scarse: circa una volta a settimana da marzo a settembre (controllando che il terreno sia ben asciutto), una volta al mese nel periodo invernale. Fate attenzione con l’Anacampseros tomentosa: le sue foglie, ricoperte di peli, non vanno bagnate perché la sua peluria potrebbe restarne macchiata.
  • In primavera ed estate, concimate ogni 15-20 gg con una quantità limitata di concime specifico per le succulente.
  • Anche gli Anacampseros, come molte altre piante grasse, chiedono un terreno drenante, soffice, con una buona percentuale di sabbia.
  • Non ci sono particolari necessità di rinvaso date le dimensioni contenute. Il rinvaso potrebbe essere necessario se decidete di mantenere unite la pianta madre e quelle nate spontaneamente dai semi caduti lì accanto, tappezzando l’intera superficie del vaso.

La moltiplicazione avviene attraverso i semi: si utilizzano freschi, raccolti in autunno quando restano sul terreno dopo che il fiore è appassito, e si mettono a dimora in terriccio fertile da mantenere umido fino a completa germinazione.
È possibile anche prelevare delle foglie singole ed utilizzarle come talee, tagliandole vicino alla base e aspettando 24 ore prima di interrarle.

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