Cereus forbesii f. variegata

Genere:

Cereus

Famiglia:

Cactaceae

Habitat:

La Cereus forbesii f. variegata si trova solitamente nei vivai: le forme variegate sono molto rare da trovare in natura. La Cereus forbesii normale, invece, è originaria di un’area che si estende tra varie province di Argentina, Bolivia e Paraguay, dove è ampiamente diffusa e non è affatto a rischio di estinzione. Cresce in habitat diversi, come affioramenti rocciosi in collina, foreste, zone di confine delle saline e pianure aride, a un’altitudine compresa tra 500 e 2000 metri sul livello del mare. Si trova spesso insieme a piante di specie specifiche come Stetsonia coryne e Opuntia quimilo.

Sinonimi:

Sebbene ci sia stata molta confusione nell’attribuire il nome Cereus forbesii a questa pianta, essa ha ancora un solo sinonimo:

Piptanthocereus forbesii

Descrizione:

La Cereus forbesii, nel suo habitat naturale, assume la forma di un grande arbusto simile a un albero, con un fusto principale cilindrico, di colore brunastro e senza spine, che si ramifica a circa 1-1,5 metri di altezza. I rami crescono in maniera particolare, in modo che l’angolo tra due di essi è sempre di 90º. Questa caratteristica conferisce al Cereus forbesii la tipica forma triangolare. I rami giovani, tuttavia, perdono la loro forma cilindrica e il loro colore brunastro, essendo divisi in 4 costole profonde e mostrano una sfumatura verde-bluastra. Nelle piante coltivate, di solito si vedono i fusti a coste bluastri invece di quelli più vecchi e brunastri. Le areole, che sono le piccole gemme bianco-giallastre, tipiche dei cactus, sono leggermente lanose e formano da 4 a 8 spine ciascuna. Le spine si dividono in radiali, più corte, di colore giallo-marrone e rivolte in tutte le direzioni, e centrali, rivolte verso l’esterno, più lunghe, circa quattro centimetri, più spesse e robuste, oltre che di colore più scuro.
I fiori sono solitari e spuntano ai lati dei fusti, dalla cresta delle costole. Sono appariscenti, bianchi o rossastri, lunghi fino a 20 centimetri e larghi 10 centimetri. Dopo l’appassimento, vengono sostituiti da frutti carnosi e rossi.
Le forme variegate di Cereus forbesii condividono tutte le caratteristiche sopra citate con una differenza principale: il colore del fusto. Nelle forme variegate, l’incapacità di alcune regioni del fusto di produrre clorofilla dipende da mutazioni genetiche. Ciò si evidenzia, con aree di colore giallo brillante, sparse irregolarmente lungo tutta la pianta. Le forme variegate, quindi, hanno sfumature di colore verde e giallo. La distribuzione delle aree gialle dipende dalla singola pianta: è unica per ogni esemplare. Per questo motivo le forme variegate sono molto ricercate dai collezionisti di succulente.

Coltivazione:

La Cereus forbesii f. variegata non è particolarmente difficile da coltivare. Di seguito riportiamo i nostri consigli:
L’esposizione alla luce solare deve essere parziale quando la pianta è giovane e completa quando raggiunge l’età adulta.
La Cereus forbesii f. variegata è sensibile al gelo: la sua temperatura minima di tolleranza è considerata di -2ºC. Si consiglia comunque di tenerlo a temperature superiori a 10ºC e di spostarla in casa in inverno per evitare danni da gelo.
Il substrato deve essere ben drenato: un substrato specifico per cactacee è il più consigliato.
Durante l’estate, è necessario annaffiarla una volta ogni 3-4 giorni, facendo attenzione ai ristagni d’acqua. In autunno, è importante ridurre la frequenza delle annaffiature e sospendere completamente l’irrigazione in inverno.
La concimazione può essere effettuata una volta all’anno durante la stagione di crescita, utilizzando un prodotto specifico per succulente, ricco di fosforo e potassio e povero di azoto.
La Cereus forbesii f. variegata è una pianta a crescita rapida: è opportuno piantarla ogni anno e ogni volta che la pianta supera le dimensioni del suo vaso.

Propagazione:

Si consiglia di effettuare la propagazione di questa forma variegata per via agamica: è più probabile che le piantine così propagate sviluppino anche la variegatura di colore. In primavera, si può ricavare delle talee da parti degli steli ed è possibile ripiantarle in un mix di cactus fresco dopo che la parte tagliata si è asciugata adeguatamente.

Curiosità:

La Cereus forbesii ha suscitato una certa confusione tra i botanici: Cereus validus, Cereus uruguayanus e Cereus pachyrhizus sono solo alcuni dei nomi con cui questa specie è già stata chiamata.

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