Chamaelobivia hybrid cv. Paolinae

Genere:

Chamaelobivia

Famiglia:

Cactaceae

Habitat:

Chamaelobivia ibrido cv. paolinae è un ibrido da vivaio e quindi non esiste in natura.

Sinonimi:

Non sono registrati sinonimi per il nome di questa specie.

Descrizione:

La Chamaelobivia ibrida cv. Paoline è un affascinante esemplare botanico che di solito mantiene una statura compatta, raggiungendo solo poche decine di centimetri di altezza. Nonostante le sue dimensioni ridotte, vanta fiori straordinariamente grandi, con un diametro che va dai 5 ai 7 centimetri, di colore magenta brillante e attraenti per molti impollinatori. Rimanendo fedele alle caratteristiche delle sue piante madri, questa varietà è una perenne, che assicura la sua presenza e bellezza a lungo termine. Il fusto della Chamaelobivia ibrida cv. Paoline assume la forma aggraziata di una colonna o di un cono. Sebbene non presenti ramificazioni, spesso dà origine a più steli che emergono da una base comune. Ognuno di questi steli è ornato da splendidi fiori che emanano un’intensa tonalità di rosa o una vibrante sfumatura di rosso. Questi splendidi fiori sono collegati alla pianta per mezzo di un calice squamoso e allungato, che aumenta ulteriormente il fascino visivo della piante. Gli steli sono di colore verde brillante, ramificati dalla base, di forma cilindrica-allungata.

Coltivazione:

Coltivare l’ibrido Chamaelobivia cv. paolinae è semplice e particolarmente adatta a chi è nuovo alla cura delle piante, grazie alle sue piccole dimensioni. La popolarità della pianta è aumentata grazie alla sua facilità di manutenzione. Le linee guida per coltivare questo specifico ibrido fanno eco a quelle comunemente prescritte per la sua famiglia di cactus, con una notevole eccezione: non è limitato a climi esclusivamente caldi e un’eccessiva esposizione alla luce solare intensa può essere dannosa.
Per una crescita ottimale, assicurarsi che la pianta riceva luce solare completa o parziale. Sebbene tragga beneficio da una luce abbondante, evita periodi prolungati di luce solare diretta. È essenziale una transizione graduale dall’ombra alla luce del sole. La pianta mostra un’impressionante resistenza alle fluttuazioni di temperatura. Può sopportare brevi episodi di temperature fino a -5°C e, in alcune varianti, anche a -10°C, purché il terreno fornisca un buon drenaggio. Durante la stagione di crescita attiva in estate, annaffiare costantemente ogni 3-4 giorni o settimanalmente, in base ai livelli di luce solare. Tuttavia, è importante evitare l’accumulo di acqua. In inverno, quando la pianta va in riposo vegetativo, ridurre al minimo le annaffiature.
Utilizzare una miscela di terreno ben drenante, ricca di sostanze nutritive e porosa per soddisfare le esigenze della pianta. A causa delle sue dimensioni compatte, utilizzare un fertilizzante poco frequentemente è sufficiente. Se necessario, valuta la possibilità di rinvasare la pianta all’inizio dell’estate. Dopo il rinvaso, si consiglia di astenersi dall’innaffiare per circa una settimana per favorire l’acclimatazione. In conclusione, l’ibrido Chamaelobivia cv. paolinae è una pianta maneggevole e resistente che fiorisce con le dovute cure.

Propagazione:

La Chamaelobivia hybrid cv. paolinae può essere propagata sia attraverso i semi sia, idealmente, attraverso le talee. Per le talee, si consiglia di lasciarle asciugare per un periodo prolungato, in genere circa una settimana o più, fino a quando la ferita non si è completamente rimarginata prima di piantarle. Mettere le talee in un terreno ben drenante e terroso. Successivamente, ci vorranno circa 1-6 settimane perché le talee mettano radici.

Curiosità:

Il termine “Chamaelobivia” deriva dalla combinazione di due nomi di genere: “Chamaecereus” e “lobivia”. Questa convenzione di denominazione riflette la sua origine come ibrido tra questi due generi. Il nome “paolinae” è stato dato probabilmente in onore dell’allevatore che ha creato questo particolare ibrido, probabilmente chiamato Paoline.

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