Cleistocactus parapetiensis

Genere:

Cleistocactus

Famiglia:

Cactaceae

Habitat:

Il Cleistocactus parapetiensis è una specie originaria della Bolivia, nelle Ande.

Sinonimi:

Cleistocactus azerensis

Descrizione:

Il Cleistocactus parapetiensis è un cactus di medie dimensioni. E’ composta da un grappolo di fusti di varia lunghezza, di colore verde brillante, ricoperti da fitte spine bianche, talvolta lanose. Alla base delle piante, i fusti tendono ad ammucchiarsi formando un grappolo. I fiori hanno un sorprendente colore rosa-rossastro e crescono direttamente dagli steli, in posizioni casuali tra di loro. Visti da lontano, sembrano dita rosa sparse sugli steli. La pianta produce numerosi fiori, che non si aprono mai completamente. Esiste anche una varietà crestata, coltivata in vivaio, caratterizzata da curiosi ingrandimenti della sommità dei suoi fusti.

Coltivazione:

Il Cleistocactus parapetiensis, come altre specie di Cleistocactus, richiede molta luce. Ha bisogno di temperature elevate, mai sotto i 10 ºC, ecco perché nella nostra zona climatica è meglio tenere la pianta al chiuso o in serra in inverno. Innaffiare moderatamente, aspettando che il substrato sia completamente asciutto prima di ogni annaffiatura. Dovrebbe essere completamente sospesa l’irrigazione in inverno per evitare la putrefazione delle radici. Il substrato di coltivazione dovrebbe essere un mix per cactus ben drenato. La concimazione va effettuata una volta al mese da aprile a settembre utilizzando un concime ricco di Fosforo e povero di Azoto ; la crescita di questa pianta è particolarmente vigorosa, quindi avrà bisogno di una grande quantità di nutrienti durante il suo periodo vegetativo. Il rinvaso, per lo stesso motivo, potrebbe essere necessario ogni anno.

Propagazione:

La propagazione può avvenire sia per seme che per talea. La semina dovrebbe essere fatta usando semi freschi che devono essere fatti cadere sul substrato e non seppelliti. Il vaso dovrebbe essere messo in un luogo caldo e luminoso, evitando la luce solare diretta, e il terreno dovrebbe essere mantenuto umido fino a quando i semi non germogliano. Il processo di germinazione dura alcuni mesi.
Le talee, invece, vanno tolte in estate, tra giugno e agosto, e vanno messe a radicare in un substrato ricco di sostanze nutritive non appena la ferita si asciuga.

Curiosità:

Il nome “Cleistocactus” ha origine dalla parola greca “Kleistos”, che significa “chiuso”, e si riferisce ai fiori di questa pianta che non si aprono mai completamente.

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