Come Travasare una Succulenta

In questo articolo vi spieghiamo come travasare una succulenta perché, a differenza di quello che si può pensare quando non si conosce bene questo tipo di piante, anche le piante succulente necessitano di cura e attenzioni.

Quando compriamo o ci regalano una pianta succulenta, generalmente essa si trova in un piccolo vaso di plastica e va quindi successivamente travasata in un terreno il più possibile adatto o in un vaso che ne favorisca una buona crescita.

Come travasare una succulenta è spiegato chiaramente nei seguenti paragrafi: questa operazione è molto importante perché con la rinvasatura in un vaso di dimensioni maggiori la vostra pianta succulenta potrà crescere meglio, rinforzando il suo apparato radicale.

1 – Scegliere il terriccio giusto

Prima di tutto, bisogna tener presente che il terreno deve essere drenante e quindi provvederemo ad aggiungere sostanze che favoriscano questa caratteristica.
Sostanze quali la sabbia a grani grossi o la pozzolana creano spazi che facilitano il drenaggio dell’acqua.

Quindi, in generale, possiamo dire che una pianta grassa può adattarsi bene ad un terreno composto da sabbia a grani grossi, da pozzolana (o pomice) e da terra.
Le piante di origine desertica hanno bisogno di più terra!

2 – Scegliere il vaso

La scelta del vaso che utilizzeremo poi per il rinvaso è da compiere con attenzione in base alle esigenze della pianta: è pacifico che il vasetto di plastica in cui compriamo abitualmente la nostra piantina succulenta nei vivai dopo un po’ di tempo non vada più bene.

Dunque, per garantire una corretta crescita della vostra pianta succulenta, bisogna procurarci un nuovo vaso che non sia eccessivamente grande perché altrimenti si disperderebbero i nutrimenti presenti.

La scelta del vaso è abitualmente tra un vaso di coccio ed un vaso di plastica; analizziamo i vantaggi e gli svantaggi nell’uno e nell’altro caso.

Il vaso di coccio è ben più delicato rispetto ad uno di plastica. Generalmente è di forma tonda e quindi più ingombrante.
La caratteristica fondamentale di un vaso di coccio è che esso è traspirante: questo significa che l’umidità si disperderà presto e che, di conseguenza, il terreno si asciugherà più rapidamente. È la porosità della terracotta che produce la traspirazione.

Inoltre, bisogna tenere presente che, al momento del rinvaso, si troveranno maggiori difficoltà a tirare via una pianta da un vaso di coccio perché le radici, espandendosi, tendono ad “agganciarsi” alle porosità della terracotta. Per agevolare l’operazione, potrete inserire un dito dentro il foro inferiore per smuovere un po’ il terriccio.

E ancora, il coccio è un cattivo conduttore e quindi non agevolerà sicuramente il passaggio di calore dall’esterno verso l’interno.

Per ultimo, i vasi di coccio non sono sterilizzabili con prodotti chimici perché altrimenti si impregnerebbero di queste sostanze, attraverso i pori, per poi rilasciarle nel terreno.

Il vaso di plastica. In generale possiamo dire che questo vaso è molto più pratico di un vaso di coccio. Ad esempio, nella fase del rinvaso, è possibile esercitare una leggera pressione sulle pareti per agevolare l’uscita della pianta cosa che non è possibile fare con il vaso di coccio, essendo quest’ultimo rigido.

È sempre possibile sterilizzarlo e poi lavarlo.
Ma ci sono anche i contro e non sono da poco a cominciare dal fatto che il vado di plastica mantiene il calore all’interno, sia nel terriccio sia alle radici della pianta. Poi, non essendo affatto traspirante, la permanenza dell’acqua è certa, con un potenziale rischio di marciume delle radici o di proliferazione di funghi e/o parassiti.

In virtù di quanto esposto finora dunque, se la vostra pianta succulenta si trova in un vaso di plastica, dovrete ridurre il numero di innaffiature.

3 – Effettuare il rinvaso

Una piccola premessa: innanzitutto la torba, il terriccio composto da resti vegetali nel quale vengono coltivate le piante grasse dai vivaisti, dovrà essere eliminata completamente, o il più possibile, a costo di staccare qualche radice. Un’efficace tecnica potrebbe essere quella di lavare totalmente le radici per poi lasciare asciugare la pianta per almeno una settimana.

Adesso possiamo procedere: prendiamo il terriccio più adatto alla nostra pianta da rinvasare e lo collochiamo dentro il vaso senza pressarlo. Poi ci accingiamo a togliere la pianta dal vecchio vaso dopo averla avvolta in dei fogli di giornale perché sappiamo bene che tantissime succulente sono piene di spine. Con la massima attenzione rovesciate il vaso, tenendo salda la pianta, e cominciate ad estrarla fuori

Prima di rinvasare, per consentire la cicatrizzazione delle radici eventualmente spezzate nella fase di rimozione della torba o del vecchio terriccio, è opportuno lasciare la pianta in un luogo asciutto per un certo periodo di tempo, quantificabile in 7 giorni per le piante succulente ed in 1-2 settimane per le cactacee.

A questo punto, prendete la pianta e collocatela nel nuovo vaso, aggiungendo altro terriccio, sempre senza pressarlo. Dopo qualche giorno il terriccio tenderla a calare, compattandosi, e quindi si potrà procedere ad un’aggiunta.

Prima di bagnare il terriccio, sempre gradualmente, è opportuno aspettare qualche giorno.

QUANDO SI EFFETTUA IL TRAVASO

Il periodo ottimale è verso la fine della fase vegetativa, e quindi tra l’inizio della primavera e quello dell’estate.
Non è affatto necessario rinvasare troppo frequentemente le piante succulente perché la loro crescita è molto lenta. Lascerete asciugare la pianta almeno una settimana, o più, per consentirne la completa cicatrizzazione.

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