Commiphora campestris

Genere:

Commiphora

Famiglia:

Burseraceae

Habitat:

La Commiphora campestris è originaria dell’Africa e in particolare del Kenya.

Il suo habitat naturale è costituito da suoli aridi:  lavici,  sabbiosi o limosi. Sono terreni ben drenati. Le  precipitazioni annue in queste aree sono comprese tra 230 e 800 mm.

Sinonimi:

Commiphora scheffleri

Descrizione:

La Commiphora campestris è un albero bizzarro che non passa inosservato grazie al suo tronco spesso fino a 40 cm e dalla forma irregolare, quasi ondulata. È ampiamente utilizzato come bonsai in Occidente è ma originario dell’Africa e in particolare del Kenya.

Il suo grande tronco è una sorta di riserva idrica: questa pianta vive infatti in ambienti con scarse precipitazioni, generalmente concentrate in particolari periodi dell’anno. Pertanto, quando piove, accumula acqua nel tronco e la conserva per i periodi aridi.

La Commiphora campestris è un albero spinoso, alto da 2 a 9 m, con la corteccia cartacea che si stacca a strati dal grosso tronco. Le foglie sono verdi e composte, oppure raggruppate in gruppi di foglioline unite dallo stesso picciolo. Queste foglioline sono di forma ellittica e crescono in cespi all’estremità dei rami.
I fiori sono piccoli e quindi impollinati da piccoli insetti, presentano petali rossi che sbocciano da calici verdastri e infine formano frutti ellittici.

Coltivazione:

La Commiphora campestris si coltiva come le altre varietà di Commiphora: l’esposizione alla luce solare deve essere diretta. Non va mai lasciata a temperature inferiori a 6-8ºC, e necessita di un terreno ben drenante ma moderatamente fertile, come ad esempio un misto di sabbia grossolana e torba.

La Commiphora campestris dovrebbe ricevere acqua  ogni 3-4 giorni in primavera e in estate (stagione di crescita). Con l’arrivo dell’inverno è necessario ridurre l’approvvigionamento idrico fino a sospenderlo completamente. Quando la pianta ha bisogno di acqua, il caudice diventa più piccolo e rugoso.

Propagazione:

Oltre che per semina, generalmente si possono propagare anche per talea di ramo usando  un prodotto specifico da spruzzare sulla ferita: questo favorirà la radicazione.

Curiosità:

Il nome “Commiphora” deriva dal greco “kommi”, gomma e “phorus”, buco. Molte specie di Commiphora infatti formano resine gommose come il balsamo della Mecca e la mirra (estratte da C. myrrha), che trovano largo impiego in cosmesi e nella produzione di incenso.

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