Cotyledon

COTYLEDON

Genere: Cotyledon
Famiglia: Crassulaceae
Habitat: Regioni aride dell’Africa Meridionale
Coltivazione: Le cotyledon sono semplici da coltivare: prediligono un’esposizione in pieno sole e temperature piuttosto alte, con minime sopra i 10 °C. Le annaffiature possono essere relativamente abbondanti in estate (frequenza: ogni 2-3 giorni) ed essere poi progressivamente ridotte in autunno ed inverno.
Curiosità: Hanno una crescita lenta e non producono fiori prima dei tre anni di età. Il loro nome deriva dalla tipica forma a cucchiaio delle sue foglie, dalla parola greca kòtile (cavità) per via delle sue foglie a forma incava. È la stessa radice della parola “cotiledoni”, utilizzato in botanica per indicare le due metà di uno stesso seme o legume.

Cotyledon: caratteristiche salienti

Il genere Cotyledon condivide con le altre crassulacee una buona diffusione nel nostro paese: sono piante molto amate e acquistate per vari motivi, che vanno dal costo contenuto all’assenza di spine (sono quindi più facile da maneggiare rispetto ad altri generi), fino alle foglie carnose e decorative.
Vengono dall’Africa Meridionale e per questo il loro ciclo metabolico annuale risulta invertito rispetto alle nostre abitudini in fatto di piante
Le cotyledon hanno foglie carnose, generalmente persistenti e solo in poche specie decidue (destinate a cadere nella stagione invernale) che crescono disponendosi due a due lungo il fusto, una in posizione opposta rispetto alle altre. La forma è generalmente ovale o tondeggiante e il colore è verde-azzurrognolo, con sfumature diverse secondo la varietà, l’età della pianta e lo stato di salute.

Anche il fusto è carnoso. Nelle piante giovani è unico ma con gli anni può farsi anche molto ramificato.

I fiori hanno forme diverse a seconda della specie, talvolta sono riuniti in grappolo ed hanno un colore arancio più o meno intenso. Spuntano al centro della rosetta formata dalle foglie.

Cotyledon orbiculata

Cotyledon orbiculata: un esemplare disponibile nel nostro shop online

Cotyledon-undulatum

Cotyledon undulatum: un esemplare disponibile nel nostro shop online

Varietà e Tipologie

Cotyledon orbiculata: le foglie, larghe e carnose, hanno margini leggermente rossi e crescono disponendosi in rosette che restano basse rispetto al livello del terreno. In questo modo la pianta, con l’età, tende a tappezzare il terreno in cui si trova.

Cotyledon tomentosa: le foglie presentano una tipica e fitta peluria bianca e apici carnosi. Resta di piccole dimensioni (massimo 30 cm di altezza) ma ha una crescita molto veloce se viene innaffiato con regolarità.

Cotyledon ondulata: si riconosce facilmente per la forma particolare delle foglie: queste hanno, infatti, un bordo ondulato che le rende molto decorative e molto adatte, ad esempio, ad essere inserite all’interno di composizioni.

Altre varietà che è possibile reperire in commercio sono:

  • C. Lewisia
  • C. Macrantha
  • C. Ladismithiensis (comune soprattutto nella variante variegata)
  • C. Barbeyi
  • C. Paniculta
  • C. Teretifolia

Consigli per la coltivazione

Come altre crassulacee, le piante del genere cotyledon sono piuttosto semplici da coltivare ed hanno una crescita rapida. Temono le cocciniglie, ma un ambiente ben areato dovrebbe essere sufficiente a scongiurare questo rischio.

Vediamo insieme come curare le Cotyledon.

  • Scegliere un’esposizione in pieno sole, meglio se in posizione ventilata.
  • Richiedono una temperatura piuttosto alta: deve restare, infatti, superiore ai 10°C. Nei mesi invernali è quindi opportuno spostarle in un luogo riparato, anche se non si abita in zone particolarmente fredde.
  • Le annaffiature possono essere abbondanti e regolari in estate: la crescita delle piante ne beneficerà. In autunno e inverno possono essere ridotte fino ad essere completamente sospese.
  • Le cotyledon non hanno particolari pretese per quanto riguarda il terreno: purché sia ben drenante e non troppo pesante. Si può concimare nei mesi che vanno da maggio ad agosto una volta ogni 3-4 settimane.
  • Le cotyledon crescono rapidamente e le radici nel giro di una stagione raggiungono tutto lo spazio a loro disposizione. Per questo è bene rinvasarle ad ogni primavera. La prima innaffiatura dopo il travaso andrà fatta per immersione del vaso.

La moltiplicazione di questa pianta può avvenire per talea, per seme o tramite polloni. Il pollone è probabilmente il metodo più rapido e sicuro. Per le talee, si raccomanda di sfruttare il periodo che va da maggio a giugno e utilizzare un rametto dotato di almeno 3-4 foglie.

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