Dudleya
Genere: Dudleya
Famiglia: Crassulaceae
Habitat: Stati Uniti meridionali
Coltivazione: Fate attenzione alle innaffiature: le specie che sulle foglie hanno una leggera peluria che dona loro un aspetto quasi “polveroso” non dovrebbero mai essere bagnate direttamente, per non rovinare questo prezioso effetto estetico.
Curiosità: Il genere Dudleya prende il nome dal suo principale classificatore, William Russell Dudley, direttore del dipartimento di botanica alla Stanford University.
LA DUDLEYA: CARATTERISTICHE SALIENTI
Le piante del genere Dudleya sono succulente perenni che fanno parte della famiglia delle crassulacee. Per quanto al loro aspetto si potrebbero confondere con le Echeveria (e in effetti alcune Dudleya erano precedentemente classificate in questo genere), le analisi molecolari le distanziano nettamente da quel genere e suggeriscono una maggiore vicinanza ad altre piccole succulente perenni come i sedum.Hanno foglie carnose, talvolta lisce, altre ricoperte da una lieve peluria argentata, che si riuniscono in rosette. Il colore può variare dal verde al grigio.
Sono piantine piccole, che raramente superano i 10-15 cm di altezza. Alcune varietà ramificano molto e arrivano a formare piccoli cespugli argentati.
Trattandosi di piantine piuttosto piccole e con colori poco appariscenti, quando non sono in fiore tendono a mimetizzarsi nei terreni rocciosi dove di solito crescono. Sono infatti tipiche degli ambienti aridi e poveri come terreno, come spaccature nelle rocce o addirittura nell’asfalto.
Dalla rosetta spuntano invece le infiorescenze, che partono da gambi piuttosto robusti e carnosi anch’essi (e tendenzialmente alti rispetto al resto della pianta). I singoli fiori sono piccoli, con pochi petali e a forma di stella, ma la singola infiorescenza ne può contenere fino a una decina. I fiori sono generalmente gialli o bianchi.
Dudleya virens var. hessei
Dudleya brittonii
VARIETÀ E TIPOLOGIE
La classificazione attuale delle Dudleya è abbastanza recente; alcune delle piante, infatti, venivano fatte precedentemente rientrare nel genere Echeveria.
Queste alcune delle varietà più comuni:
D. calcicola – Originaria delle montagne calcaree nel sud del Sierra Nevada, in California, ha foglie piccole e a forma di lama allungata. Il loro colore è verde chiaro, ma con il sole prendono una sfumatura rosata lungo i bordi.
D. hassei – piuttosto grande per il genere Dudleya, può raggiungere anche i 13 cm di diametro. I fiori sono bianchi e partono dai lati della rosetta.
D. brittonii – non ramifica, ma forma un’unica rosetta solitaria, di colore grigio-argento, che può contare dalle 40 alle 120 foglie singole, tutte di forma piuttosto allungata. Ha fiori gialli che crescono su steli particolarmente alti – anche 90 cm.
D. polverulenta – anche questa varietà ha una grande rosetta unica, che può essere bianca o argentata e al cui colore deve il proprio nome. Le foglie sono allargate, piatte e terminano spesso a punta. I fiori sono scarlatti, un colore non comune per il genere Dudleya.
D. viscida – Nasce nel sud della California ed ha un’area di distribuzione molto limitato. Le foglie sono particolarmente strette, quasi cilindriche e sono di un verde piuttosto acceso. Deve il suo nome ad una sostanza resinosa, profumata e leggermente appiccicosa che le ricopre.
Questo invece è l’elenco di tutte le 45 diverse specie censite ad oggi:
- D. abramsii
- D. anthonyi – (secondo alcune classificazioni rientrerebbe nel genere Echeveria)
- D. attenuata – (precedentemente era stata classificata nel genere Echeveria)
- D. arizonica
- D. blochmaniae
- D. blochmaniae ssp. brevifolia
- D. brittonii
- D. caespitosa
- D. calcicola
- D. candelabrum
- D. candida – (precedentemente era stata classificata nel genere Echeveria)
- D. crassifolia
- D. cultrata – (precedentemente era stata classificata nel genere Echeveria)
- D. cymosa – (precedentemente era stata classificata nel genere Echeveria)
- D. densiflora
- D. edulis
- D. farinosa
- D. gnoma
- D. greenei
- D. guadalupensis
- D. ingens
- D. lanceolata
- D. linearis
- D. multicaulis
- D. nesiotica
- D. pachyphytum
- D. palmeri
- D. pulverulenta
- D. saxosa
- D. setchellii
- D. stolonifera
- D. traskiae
- D. variegata
- D. verityi
- D. virens
- D. viscida
Ecco i nostri consigli per la cura della Dudleya. Questo genere di succulente non ha molte richieste, ma è importante essere particolarmente parsimoniosi con l’acqua e rispettare il periodo di riposo vegetativo, spostandola in inverno in una stanza non riscaldata.
Ecco il dettaglio:
- L’esposizione richiesta è in pieno sole: una luce abbondante è essenziale per la buona salute della pianta.
- La temperatura non deve mai scendere sotto i 7 °C. In inverno è perciò opportune sistemarle al chiuso, possibilmente in un ambiente non riscaldato (che resti intorno ai 10-12 °C) e areato per prevenire insetti e parassiti.
- Per le innaffiature, le esigenze della Dudleya sono eccezionalmente contenute: ne basterà una ogni 10-15 giorni in estate, da diminuire progressivamente fino alla sospensione invernale. ATTENZIONE: le specie che sulle foglie hanno una leggera peluria che dona loro un aspetto quasi “polveroso” non dovrebbero mai essere bagnate direttamente, per non rovinare questo prezioso effetto estetico.
- Non è una pianta esigente in fatto di terreni. Provenendo da aree rocciose, si consigliano miscele specifiche per piante grasse e inerti.
- Si può concimare una-due volte l’anno con estrema parsimonia.
- Tendenzialmente, la Dudleya deve essere rinvasata ogni anno. Più che l’ingombro della pianta, controllate quello delle radici: se lasciano poco spazio al terreno o peggio ancora spuntano dai fori inferiori del vaso, è decisamente il caso di procedere a un rinvaso.
È piuttosto facile moltiplicare la Dudleya per talea: è una pianta poco esigente e con una straordinaria capacità vitale. Si può ricorrere alla classica talea di foglia, oppure approfittare dei germogli (o polloni) che spuntano alla base della pianta e che ricreano piccole rosette laterali.
Quale che sia la talea prescelta, ricordatevi di lasciar asciugare bene la ferita all’aria prima di interrarla parzialmente (trattandosi di piante piccole, basteranno anche 8-12 ore) e poi di metterla a minora in un terreno misto di sabbia e torba in parti uguali.
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