Echeveria setosa var. rundelli f. crestata

Genere:

Echeveria

Famiglia:

Crassulaceae

Habitat:

Echeveria setosa var. rundelli f. crestata è una cultivar da vivaio derivante da una mutazione genetica, quindi non esiste in natura. Echeveria setosa var. rundelli, invece, è originario del Messico meridionale, in particolare delle montagne di Oaxaca e Puebla.

Sinonimi:

Non sono registrati sinonimi per il nome di questa varietà.

Descrizione:

Echeveria setosa var. rundelli f. crestata è la forma crestata di una varietà di Echeveria setosa, “rundelli”. Echeveria setosa var. rundelli è una variante distintiva dell’Echeveria setosa. È una succulenta bassa che forma rosette, mostrando una tendenza a produrre offset dalla base e a creare facilmente tumuli compatti. La pianta è quasi priva di stelo, il che contribuisce al suo aspetto distintivo. Le foglie di questa varietà sono piccole, fitte e presentano una struttura convessa su entrambi i lati. Possiedono una tonalità glauca e, durante l’inverno, possono subire un’accattivante trasformazione, mostrando una colorazione verde-rossa. Le foglie sono quasi glabre, con la caratteristica distintiva di un ciuffo di peli lucenti sulla punta, che si aggiunge al fascino generale di Echeveria setosa var. rundellii. Questa combinazione unica di caratteristiche lo rende un’aggiunta ricercata e accattivante alle collezioni succulente. La forma crestata conserva le caratteristiche delle foglie della specie originaria, pur cambiando dal punto di vista dell’aspetto generale. La crestazione è un fenomeno, probabilmente causato da una mutazione genetica, in cui la divisione cellulare è notevolmente alterata e le cellule vengono prodotte solo in due direzioni opposte (fasciazione). Tutto ciò si traduce in fusti appiattiti o a forma di ventaglio. Nel caso dell’Echeveria setosa var. rundelli f. crestata, la crestazione riguarda le rosette, che diventano appiattite, leggermente a forma di ventaglio. La crestazione altera la capacità della pianta di fiorire, quindi Echeveria setosa var. rundelli f. crestata non produce fiori fertili.

Coltivazione:

Echeveria setosa var. rundellii f. crestata, come tutte le forme crestate, non è la succulenta più facile da coltivare. Tuttavia, seguendo alcuni semplici consigli, è possibile ottenere dei buoni risultati, poiché le Echeverie in genere sono piante tenaci.
Echeveria setosa var. rundellii f. crestata mostra i suoi colori più vivaci se esposta ad ampia luce. Una luminosità adeguata è fondamentale per prevenire il fenomeno dello “stretching” spesso osservato nelle Echeverie, una condizione derivante dalla scarsa luce o dall’eccessiva fertilizzazione che porta ad una crescita debole e pallida. Quando si spostano queste piante da condizioni di scarsa illuminazione a pieno sole, si consiglia cautela per evitare scottature solari, in particolare durante l’intensa luce solare estiva. È consigliabile assicurarsi che le piante siano ben irrigate prima di tale spostamento, preferibilmente in una giornata nuvolosa. Echeveria setosa var. rundellii f. crestata può sopportare periodi di siccità prolungati senza richiedere annaffiature frequenti. Tuttavia, la crescita ottimale si verifica quando la pianta riceve sufficiente umidità durante la stagione di crescita, evitando ristagni idrici, che possono portare al marciume radicale. Per facilitare un rapido drenaggio, è essenziale coltivare questa varietà in un terreno altamente poroso. L’irrigazione dall’alto, soprattutto in condizioni umide durante l’inverno, dovrebbe essere evitata. Avendo radici superficiali, Echeveria setosa var. rundellii f. crestata beneficia di un mix di terreno contenente ampia materia organica. Fornire spazio sufficiente alle radici è fondamentale per promuovere una crescita ottimale. I fertilizzanti a lenta cessione con contenuto di azoto da basso a moderato, incorporati nel terriccio, sono generalmente adatti per le stagioni di crescita primaverile ed estiva. Ulteriori applicazioni di fertilizzanti non sono generalmente necessarie fino alla primavera. Garantire una buona circolazione dell’aria è fondamentale per ridurre al minimo il rischio di parassiti e malattie. Inoltre, è essenziale evitare un’umidità eccessiva, soprattutto in condizioni invernali fresche, per una coltivazione di successo di Echeveria setosa var. rundellii f. crestata in ambiente vivaistico. Sebbene questa varietà possa tollerare gelate leggere, l’intervallo di temperatura ideale durante la stagione di crescita estiva è compreso tra 5 e 25°C. Le temperature autunnali più fresche spesso intensificano i colori del fogliame, superando quelli osservati durante la stagione di crescita estiva attiva. È noto che gli afidi sono attratti da questa pianta, come è comune con le Echeverie in fiore.

Propagazione:

Propagazione di Echeveria setosa var. rundellii f. crestata viene comunemente realizzata tramite talea in primavera. Quando il fusto della pianta diventa eccessivamente alto, un metodo semplice ed efficace è tagliare la rosetta superiore insieme ad una porzione di fusto e piantarla. Questa rosetta recisa attecchirà rapidamente le radici, facilitando la creazione di una nuova pianta indipendente. Allo stesso tempo, il fusto rimanente privo della rosetta spunterà presto nuovi germogli, che potranno essere utilizzati per un’ulteriore propagazione. Questo metodo garantisce la continua vitalità della pianta originale generando al contempo nuovi individui per l’espansione o la condivisione. Il periodo ottimale per prelevare queste talee va da aprile a luglio, in coincidenza con il periodo di crescita attiva della pianta. Durante questo lasso di tempo, la succulenta è più reattiva agli sforzi di propagazione, con conseguente insediamento e crescita di nuove piante dalle talee. Questa semplice tecnica di propagazione consente agli appassionati di moltiplicare e condividere facilmente le caratteristiche uniche e attraenti di Echeveria setosa var. rundellii f. crestata.

Curiosità:

L’Echeveria setosa è presente da molto tempo in varie collezioni e la sua popolarità deriva dall’abbondante e fitta copertura di peli corti e bianchi. Questa caratteristica distintiva ha portato alla creazione di numerosi ibridi. Ad esempio, la combinazione di Echeveria Harsii ed Echeveria setosa ha prodotto l’ibrido noto come Echeveria ‘Set-Oliver’.

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