Echinoccatus texensis f. mostruosa

Genere:

Echinoccatus

Famiglia:

Cctaceae

Habitat:

E. texensis è originario del Messico nord-orientale, del New Mexico, dell’Oklahoma e del Texas. Il cactus cresce sia in pianura che in collina, in terreni sabbiosi o argillosi, nei prati o nei boschi e può estendersi fino a 1400 m di altitudine.

Sinonimi:

Echinocactus lindheimeri
Echinocactus platycephalus
Homalocephala texensis

Descrizione:

E. texensis è un cactus raro appartenente alla famiglia botanica delle Cactaceae. La pianta è globosa e tende ad essere solitaria in giovane età per poi formare dei grappoli; può raggiungere fino a 30 cm di diametro e 20 cm di altezza. Lo stelo è sferico, a forma di botte, di colore da verde bluastro a verde pallido. Lo stelo ha molte nervature fatte di tubercoli. Ogni tubercolo reca numerose areole sulle quali sono inserite le spine. Le spine sono piccole, appuntite e rossastre, ci sono 6-7 spine radiali curve e 1 spina centrale dritta. Nella forma mostruosa le areole sono lunghe e lanose e ricoprono il bordo delle nervature e il fusto cresce di forma irregolare rendendo la pianta unica. La fioritura avviene dall’inizio della primavera alla fine dell’estate solo su individui maturi all’apice della pianta. I fiori sono diurni, imbutiformi, di colore rosa con striature rosso porpora al centro e stami gialli. I frutti commestibili sono carnosi, di colore rosso scarlatto e contengono piccoli semi neri oblunghi. Il cactus è anche chiamato “Horse Crippler” perché per le sue piccole dimensioni può nascondersi nell’erba e può essere pericoloso per i cavalli.

Coltivazione:

Questa è una pianta a crescita lenta, facile da coltivare. La migliore esposizione è in un luogo luminoso ma si consiglia di evitare la luce solare diretta nei periodi più caldi. La pianta non ama le temperature inferiori agli 8°C quindi nei periodi più freddi necessita di essere posta al chiuso. Il terreno perfetto è un terreno ben drenato che lascia defluire l’acqua ed evita il marciume radicale. Per ottenere questa caratteristica, puoi mescolare al terreno pomice e argilla. Ricordarsi di utilizzare un vaso perforato per drenare l’acqua in eccesso. Durante il periodo vegetativo annaffiare la pianta ogni 7 giorni, controllando che il terreno sia completamente asciutto prima di annaffiare nuovamente; in inverno è opportuno interrompere le annaffiature per consentire alla pianta di entrare in dormienza. Se si desidera una crescita più rapida e rigogliosa è possibile concimare la pianta una volta al mese durante la stagione vegetativa con i concimi specifici per piante grasse; smettere di concimare per tutto l’inverno. Dovresti rinvasare la pianta ogni 2 anni in un vaso più largo di 2 cm. Il rinvaso dovrebbe essere effettuato all’inizio della stagione di crescita con terriccio nuovo e fresco. Fai attenzione ai ragni rossi e alle cocciniglie.

Propagazione:

La propagazione può essere effettuata per talea, per seme o per innesto. Per talea puoi fare il taglio durante la primavera; dopo qualche giorno la superficie del taglio si asciugherà e si formerà un callo; quindi, adagiate la talea in un impasto di sabbia, terriccio e pomice. Per aumentare il successo della propagazione puoi fare due o più talee contemporaneamente. Per talee si consigliano temperature intorno ai 20 °C.
Per seme è molto semplice propagare la pianta, basta mettere il seme in un terreno sabbioso franco e mantenerlo con un alto livello di umidità e ad una temperatura di 14 C°.
Con l’innesto puoi fare il taglio il più vicino possibile alla punta di crescita; quindi, scegli un ceppo con un diametro simile a quello della marza. Dopo il taglio, lavare via il lattice fino a quando non viene eliminato completamente. Avvicinare il rampollo al brodo e tenerlo insieme con degli elastici. Le piante devono essere lasciate in un luogo ventilato e ombreggiato per 7-10 giorni prima che le fasce vengano rimosse.

Curiosità:

Il nome Echinocactus deriva dal latino Echinos, che significa istrice: è un cactus ricco di spine lunghe ed evidenti, di colore giallo chiaro proprio come alcune delle spine dell’istrice. La pianta è anche comunemente chiamata Candy Cactus per il frutto commestibile da cui sono fatte le caramelle. La forma mostruosa è una mutazione naturale avvenuta nella popolazione di E. texensis e che è stata selezionata e propagata vegetativamente

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