Eriosyce

ERIOSYCE

Genere: Eriosyce
Famiglia: Cactaceae
Habitat: America Meridionale (in particolare Cile)
Coltivazione: L’Eriosyce è una pianta non facile da coltivare rispetto ad altri cactus anche perché molto soggetta al marciume. Per questo, a volte la si innesta su cactus più robusti. Cresce molto lentamente e soprattutto è difficile da far fiorire. Con un po’ di attenzione, però, può regalare molte soddisfazioni.
Curiosità: Il nome Eriosyce significa letteralmente “frutto di lana” e fa riferimento alla fitta lanugine che ricopre i frutti di questo cactus. Viene dal greco “Erion” (cioè lana) e “Sykos” cioè frutto.

ERIOSYCE: CARATTERISTICHE SALIENTI

Il genere Eriosyce formato da piccoli cactus solitari, sferici, dotati di radice a fittone. Molte delle specie che compongono il genere si possono ritrovare, chiamate con altri nomi anche in generi come Espostoa, Echinocactus, Echilenia e simili – dipende molto dal sistema di classificazione adottato.

In generale, si tratta di cactacee diffuse in ambienti estremamente aridi, tendenzialmente piccole (non superano i 10 cm di altezza, in genere), con crescita molto lenta.

Il fusto è solcato da tubercoli ed è di colore scuro, con varie tonalità dal verde al bruno. Dalle areole che spuntano sulla cima del tubercolo crescono numerose spine robuste, di solito grigie o nere.

Fiorisce con difficoltà e solo raggiunta la maturità, intorno ai 15 anni: è un cactus molto longevo, soprattutto in rapporto agli altri di piccole dimensioni. I fiori sono chiari, giallini o rosa, spesso screziati; spuntano in primavera e restano freschi per pochi giorni.
Quando i petali cadono, lasciano un po’ per volta a un frutto grande e rosso, ricoperti dalla lanuggine bianca che dà il nome al genere.

Eriosyce jorgensis Giromagi Cactus

Eriosyce jorgensis

Eriosyce murtado Giromagi Cactus

Eriosyce murtado

VARIETÀ E TIPOLOGIE

Ecco le principali specie di cactacee appartenenti a questo genere.

Eriosyce aerocarpa
E. atroviridis
E. aurata
E. auseliana
E. bulbocalyx
E. cachytayensis
E. ceratistes
E. chilensis
E. clavata
E. combarbalensis
E. copiapoides
E. crispa
E. curvispina
E. echinus
E. engleri
E. eriocephala
E. esmeraldana
E. grandiflorens spinosior
E. hoge
E. jorgensis

E. krausii
E. kunzei
E. las pircas
E. laui
E. lindley
E. murtado
E. napina
E. occulta
E. odieri
E. paucicostata
E. robusta
E. rodentiophila
E. sandillon
E. senilis
E. strusiana
E. subgibbosa
E. tulamuen
E. villosa

CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONE

L’Eriosyce è una pianta non facile da coltivare rispetto ad altri cactus anche perché molto soggetta al marciume. Per questo, a volte la si innesta su cactus più robusti.
Cresce molto lentamente e soprattutto è difficile da far fiorire. Con un po’ di attenzione, però, può regalare molte soddisfazioni. Ecco i nostri consigli di coltivazione:

  • ESPOSIZIONE: Ha bisogno di molta luce, possibilmente diretta, anche e soprattutto nei mesi estivi.
  • TEMPERATURA: Devono restare al di sopra dei 5°C, anche in inverno. Tuttavia, sopravvivono a brevi gelate se il terreno è completamente secco, purché la temperatura scenda poco al di sotto dello zero. Una forte escursione termica fra giorno e notte è apprezzata.
  • INNAFFIATURE: Innaffiare ogni 3-4 giorni in primavera ed estate e diradare con l’arrivo dell’autunno, fino a interromperle del tutto durante i mesi invernale. Fra un’innaffiatura e l’altra il terreno deve avere la possibilità di seccarsi.
  • TERRENO: Si può utilizzare un terreno standard per cactacee, leggero e molto drenante.
  • CONCIMAZIONE: Concimare a inizio mese durante la stagione vegetativa.
  • RINVASO: Date le piccole dimensioni e la lentezza nella crescita, non c’è frequente necessità di rinvaso. Scegliere vasi piuttosto profondi per contenere agevolmente la profonda radice a fittone.
  • RIPRODUZIONE: Si riproducono esclusivamente per seme. Il seme deve essere mantenuto fresco e interrato in un substrato sabbioso umido, a una temperatura di circa 25°C.

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