Escobaria

Escobaria Giromagi Cactus

Genere: Escobaria
Famiglia: Cactaceae
Habitat: Zone desertiche ed atlantiche del nord America: Canada orientale, Stati Uniti sud-orientali Messico.
Coltivazione: Poche attenzioni sono sufficienti per avere escobarie sane: un terreno poroso e ben drenante, innaffiature sospese soprattutto in inverno, tanta luce. In generale hanno una buona resistenza al freddo e alcune specie in particolare, per la loro origine geografica, resistono anche a -20°C.
Curiosità: Il nome Escobaria si deve ai due fratelli Romolo e Numa Pompilio Escobar, i due naturalisti che agli inizi del 1900 si occuparono della scoperta e classificazione di molte specie appartenenti a questo genere.

L’ESCOBARIA: CARATTERISTICHE SALIENTI

Il genere Escobaria comprende circa 25 specie di cactacee che hanno origini e caratteristiche diverse fra loro. Ve ne sono, infatti, alcune che si sono sviluppate nel nord del Messico (come moltissime cactacee) così come altre che vengono dalle zone aride ma fredde del Canada.

Sono piccole cactacee globose o cilindriche, con la superficie suddivisa in tubercoli dai quali spuntano spine di forme e colori diversi, ma tendenzialmente chiare. Date la loro dimensioni ridotte, appassionano soprattutto i collezionisti alla ricerca di piante piccole ed eleganti.

I fiori spuntano in primavera ed in estate dalla sommità della pianta e possono essere dei colori più vari: spesso giallastri, talvolta viola, rosa, rossi o verdi a seconda della specie. La forma è a imbuto, secondo la specie considerata possono essere molto decorativi. Dalla base delle Escobarie si sviluppano facilmente polloni: la pianta quindi, col tempo, assume un aspetto a cespo.

Escobaria larderoi Giromagi Cactus

Escobaria larderoi

Escobaria vivipara Giromagi Cactus

Escobaria vivipara

VARIETÀ E TIPOLOGIE

Come abbiamo già detto, il genere Escobaria raggruppa circa 25 specie. Le diverse varietà presenti, però, alza il numero di piantine che possono essere fatte rientrare in questo gruppo.

Fino al 1978 il nome del genere era Neobesseya e solo in quell’anno mutò in Escobaria. Prima del 1923, invece, non era neppure considerato un genere a parte e le varie specie che oggi lo compongono rientravano all’interno del genere Mammillaria.

A tutt’oggi la classificazione di alcune varietà non è universalmente accettata.  Alcune delle principali varietà:

  • Escobaria abdita
  • E. aguirreana
  • E. albicolumnaria
  • E. bella
  • E. chaffeyi
  • E. chihuahuensis
  • E. cubensis
  • E. dasyacantha
  • E. dasyacantha v. chaffeyi
  • E. dasyacantha v. duncanii
  • E. duncanii
  • E. emskoetteriana
  • E. gigantea
  • E. grata
  • E. guadalupensis
  • E. hesteri
  • E. laredoi
  • E. leei
  • E. lloydii
  • E. minima
  • E. missouriensis
  • E. missouriensis v. caespitosa
  • E. missouriensis v. marstonii
  • E. muehlbaueriana
  • E. nellieae
  • E. orcuttii
  • E. orcuttii v. macraxina
  • E. robbinsorum
  • E. roseana
  • E. runyonii
  • E. sandbergii
  • E. sneedii
  • E. sneedii ssp. leei
  • E. strobiliformis
  • E. tuberculosa
  • E. villarensis
  • E. vivipara
  • E. vivipara v. bisbeeana
  • E. vivipara v. buoflama
  • E. vivipara v. kaibabensis
  • E. vivipara v. neomexicana
  • E. vivipara v. radiosa
  • E. vivipara v. riopuerco
  • E. zilziana

CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONE

L’Escobaria non è più difficile, da gestire, rispetto alle altre cactacee. Le dimensioni ridotte inoltre riducono la necessità di rinvasi e alcune specie hanno una resistenza eccezionale al freddo, date anche le loro zone di origine molto a nord. Il nemico principale, come sempre, è il marciume delle radici.

Ecco i nostri consigli:

  • Tendenzialmente l’esposizione richiesta è in posizione molto luminosa, ma non in pieno sole per evitare scottature nelle ore centrali della giornata.
  • È difficile dare un’indicazione generale sulle temperature perché dipende molto dalla specie. In linea generale la temperatura minima sopportata è di 5-6°C, ma alcune specie possono arrivare a -7°C (E. minima) o addirittura a -20°C (E. missouriensis ed E. vivipara)! È essenziale, in questi casi, che il terreno sia perfettamente secco.
  • A livello di annaffiature, procedete a bagnare il terreno una volta ogni 7-10 giorni circa nel periodo vegetativo e riducete progressivamente in autunno, fino a sospendere del tutto le bagnature in inverno. Un terreno drenante e poroso è l’ambiente migliore per le escobarie. Quelli appositi per cactacee di solito mantengono queste caratteristiche. La pianta resta piccola e non avrete bisogno di rinvasare spesso. Per la riproduzione della pianta si può ricorrere ai semi, oppure ad una talea prelevata da un pollone, che la pianta produce in abbondanza.

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