Euphorbia erythraeae f. variegata

Genere:

Euphorbia

Famiglia:

Euphorbiaceae

Habitat:

Euphorbia erythraeae f. variegata è originaria di Gibuti, Eritrea, Etiopia, Somalia e Sudan dove la pianta può diffondersi fino a 1400 m di altitudine. La forma variegata ha origine da giardino.

Sinonimi:

Euphorbia abyssinica
Euphorbia acrurensis
Euphorbia aethiopum
Euphorbia controversa
Euphorbia disclusa
Euphorbia grandis
Euphorbia neglecta
Euphorbia neutra
Euphorbia obovalifolia
Euphorbia richardiana

Descrizione:

Euphorbia erythraeae f. variegata è una succulenta arborea appartenente alla famiglia botanica delle Euphorbiaceae. La pianta ha portamento colonnare eretto e può raggiungere fino a 9 m di altezza e 90 cm di diametro. Il fusto è corto e spesso, diventa legnoso con l’età e da esso si dipartono numerosi rami. Il fusto è quadrangolare, disposto in 3-8 nervature ondulate, di colore verde scuro. Nella forma variegata l’epidermide è liscia e di colore da verde chiaro a giallastro. La variegatura è dovuta alla perdita della capacità di produrre clorofilla in alcuni tessuti della pianta, tanto che questo tessuto non è più verde. I tessuti privi di clorofilla sono generalmente di colore bianco o giallo pallido (a causa dei pigmenti carotenoidi) in contrasto con il normale tessuto verde. Le spine sono inserite a coppie lungo il bordo delle costole, sono corte e di colore marrone scuro. Le foglie sono corte, lanceolate e sono presenti solo alle punte degli steli. La fioritura avviene durante l’estate e i fiori spuntano tra le coppie di spine. Il ciazio è l’infiorescenza tipica dell’Euphorbia, è un’infiorescenza costituita da un grappolo a forma di coppa di foglie modificate che racchiudono fiori unisessuali. Questa specie ha piccoli ciazi giallo chiaro che normalmente sono tutti maschi su alcune piante o tutte femmine su altre. Poiché ci sono piante maschili e piante femminili, è necessaria l’impollinazione incrociata che normalmente viene eseguita dall’insetto. I frutti sono carnosi, rossi contenenti semi grigi e lisci.

Coltivazione:

Questa è una pianta a crescita lenta, facile da coltivare. La migliore esposizione è in luogo luminoso ma si consiglia di evitare la luce solare diretta nei periodi più caldi. La pianta non ama le temperature inferiori agli 8°C quindi nei periodi più freddi necessita di essere posta al chiuso. Il terreno perfetto è un terreno ben drenato che lascia defluire l’acqua ed evita il marciume radicale. Per ottenere questa caratteristica, puoi mescolare il terreno con pomice e argilla. Ricordarsi di utilizzare un vaso perforato per drenare l’acqua in eccesso. Durante il periodo vegetativo si può annaffiare la pianta ogni 7 giorni, controllando che il terreno sia completamente asciutto prima di annaffiare nuovamente; in inverno è opportuno interrompere le annaffiature per consentire alla pianta di entrare in dormienza. Se si desidera una crescita più rapida e rigogliosa è possibile concimare la pianta una volta al mese durante la stagione vegetativa con i concimi specifici per piante grasse; smettere di concimare per tutto l’inverno. E ‘consigliato rinvasare la pianta ogni 2 anni in un vaso più largo di 2 cm. Il rinvaso dovrebbe essere effettuato all’inizio della stagione di crescita con terriccio nuovo e fresco. Fai attenzione ai ragni rossi e alle cocciniglie e alle scottature solari che danneggiano lo stelo.

Propagazione:

La propagazione può essere effettuata per talea o per seme.
Per talea puoi fare il taglio durante la primavera; dopo qualche giorno la superficie del taglio si asciugherà e si formerà un callo, quindi adagiate la talea in un impasto di sabbia, terriccio e pomice. Per aumentare il successo della propagazione puoi fare due o più talee contemporaneamente. Per talee si consigliano temperature intorno ai 20 °C.
Per seme è molto semplice propagare la pianta, basta mettere il seme in un terreno sabbioso franco e mantenerlo con un alto livello di umidità e ad una temperatura di 14 C°.

Curiosità:

Le specie della famiglia delle Euphorbiaceae normalmente emanano una linfa bianca lattiginosa, chiamata lattice. Molte piante producono lattice, ma nelle Euphorbiaceae questo lattice è spesso velenoso e può irritare la pelle. La velenosità è dovuta ad alcuni alcaloidi quindi è meglio tenere le piante lontane da bambini o animali domestici.

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