Euphorbia obesa

Genere:

Euphorbia

Famiglia:

Euphorbiaceae

Habitat:

E. obesa è originaria delle Province del Capo, in Sudafrica. Questa succulenta cresce fino a 900 m di altitudine nelle regioni collinari e rocciose, il suo colore permette alla pianta di mimetizzarsi nel suo habitat. La pianta può crescere in pieno sole e con temperature medie elevate, ed è abituata a precipitazioni variabili.

Sinonimi:

Euphorbia cucumerina
Euphorbia obesa subsp. symmetrica
Euphorbia symmetrica
Baseball plant
Basketball plant

Descrizione:

E. obesa è una succulenta della famiglia botanica delle Euphorbiaceae. La forma della pianta è la ragione del suo nome, la succulenta ha infatti un fusto a forma di palla. La pianta può raggiungere fino a 10 cm di diametro e fino a 30 cm di altezza. Normalmente è una succulenta solitaria, ma a volte si ramifica formando piccole palline alla base del fusto. Il colore dello stelo varia dal verde-bluastro al marrone chiaro ed ha bande trasversali rosso-marroni e tubercoli longitudinali che ricordano delle cuciture. Il gambo è sferico nei giovani esemplari e può diventare cilindrico o conico con l’età. Le foglie sono molto piccole e cadono presto, ma c’è lo stelo che può effettuare la fotosintesi. L’ infiorescenza (ciazio) è costituita da un grappolo a forma di coppa di foglie modificate che racchiudono fiori unisessuali. In questa specie l’infiorescenza è verde grigiastra. Poiché ci sono piante maschili e piante femminili, è necessaria l’impollinazione incrociata che normalmente viene eseguita dall’insetto. I fiori sono portati all’apice dello stelo lungo la sommità degli angoli delle nervature. E. Obesa ha un modo particolare di spargere i suoi semi: il frutto è una leggera capsula a 3 angoli che a maturità esplode e spara via i semi che contiene. I semi sono piccoli, tondeggianti e leggeri così da favorire la propagazione fino a pochi metri di distanza ed avere una diffusione più uniforme sul territorio.

Coltivazione:

Questa è una succulenta a crescita lenta ma abbastanza facile da coltivare. E. Obesa può essere posizionata sia alla luce solare diretta che all’ombra chiara. Può essere posizionata su un davanzale dove può ricevere la luce solare solo per parte della giornata. Il terreno va mescolato con pomice, argilla e terriccio per permettere il drenaggio e prevenire il marciume radicale. Ricordarsi di utilizzare un vaso perforato per drenare l’acqua in eccesso. Le annaffiature vanno fatte accuratamente: durante il periodo vegetativo si può annaffiare regolarmente la pianta ogni 10 giorni, controllando che il terreno sia completamente asciutto prima di annaffiare nuovamente; in inverno è opportuno interrompere le annaffiature per permettere alla pianta di entrare in dormienza. Se il vaso inizia a essere troppo piccolo per la pianta, puoi rinvasarla in uno più largo di 2 cm. Maneggia la pianta con cura e indossa i guanti perché il lattice che trasuda è tossico. La pianta può tollerare temperature fino a -5°C ma è meglio che rimanga a temperature superiori agli 8°C.

Propagazione:

La propagazione può essere effettuata per seme o talea. Per seme non è molto semplice propagare Euphorbia Obesa: durante la primavera-estate si può seminare il seme in un terreno limoso sabbioso e mantenerlo con alto tasso di umidità, serviranno 3 settimane per la germinazione. Tagliando puoi utilizzare gli offset che crescono alla base della pianta. Tagliarli il più vicino possibile alla base del gambo e poi lasciarli asciugare; dopo qualche giorno la superficie del taglio si asciugherà e si formerà un callo, quindi adagiate la talea in un impasto di sabbia, terriccio e pomice.

Curiosità:

Le specie della famiglia delle Euphorbiaceae normalmente se danneggiate emanano una linfa bianca lattiginosa, chiamata lattice. Molte piante producono lattice, ma nelle Euphorbiaceae questo lattice è spesso velenoso e può irritare la pelle. La velenosità è dovuta ad alcuni alcaloidi quindi è meglio tenere le piante lontane da bambini o animali domestici. Euphorbia Obesa è un meraviglioso esempio di evoluzione convergente. In effetti, assomiglia incredibilmente ad Astrophytum asterias.

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