Euphorbia phillipsioides

Genere:

Euphorbia

Famiglia:

Euphorbiaceae

Habitat:

E. phillipsioides è originaria della Somalia. Cresce fino ad un’altitudine di 1300-1500 metri sul livello del mare.

Sinonimi:

Non sono registrati sinonimi

Descrizione:

Euphorbia phillipsioides è una piccola pianta perenne, alta circa 5-15 centimetri, molto simile ad un vero cactus. Consiste in un grappolo di fusti cilindrici divisi in nervature e muniti di spine come quelle dei cactus. A differenza dei cactus, però, E. phillipsioides non ha areole (le tipiche gemme bianche a forma di bottone, da cui crescono le spine, che sono un importante tratto distintivo della famiglia delle Cactaceae). In E. phillipsioides i rami sono eretti e abbastanza slanciati, di 1-2,5 centimetri di diametro, colorati di verde o, più spesso, di nero-grigiastro. Le spine sono grigie, spesse, disposte a coppie, con ciascun dente della coppia rivolto nella direzione opposta, allineate lungo tutto lo stelo. I fiori sono numerosi e strani come in ogni Euforbia: non sono raggruppati in infiorescenze ma crescono solitari

Coltivazione:

Euphorbia phillipsioides è una pianta molto forte che necessita di poche cure. Ecco i nostri consigli per la coltivazione:
Posiziona la tua E. phillipsioides in pieno sole o comunque in un luogo molto luminoso, soprattutto durante il periodo vegetativo. Può tollerare anche l’ombra leggera. Tuttavia, se sposti la tua pianta alla luce diretta del sole, non farlo all’improvviso: ha bisogno di un adattamento graduale alla luce diretta del sole per evitare la bruciatura dello stelo.
E. phillipsioides viene dalla Somalia, quindi è un’euforbia tropicale. Le euforbie tropicali richiedono una temperatura minima di 10-15°C. Si consiglia di tenerla al chiuso in inverno. Innaffiare abbondantemente ma non frequentemente, aspettando sempre che il substrato si asciughi completamente prima di ogni annaffiatura. E. phillipsioides, essendo dotata di uno stelo succulento, ha bisogno di poca acqua: una volta alla settimana in estate sarà sufficiente. In autunno diminuire gradualmente la frequenza delle annaffiature fino a smettere di annaffiare completamente in inverno.
Si consiglia un terreno leggero e sabbioso, purché ben drenato e dotato di una notevole parte minerale.
Concimare una volta all’anno, diluendo il prodotto con acqua a metà delle dosi consigliate in etichetta, utilizzando prodotti ricchi di fosforo e potassio ma poveri di azoto.
Per quanto riguarda il rinvaso, prestare attenzione all’effettiva necessità di spazio della pianta. Rinvasare ogni volta che la pianta arriva a superare la grandezza del vaso.

Propagazione:

La propagazione di E. phillipsioides può essere effettuata sia per talea che per seme. Attenzione al lattice che esce dallo stelo tagliato: è tossico! Lavare la talea con acqua tiepida. Quindi, lascia asciugare la ferita e pianta la talea in un substrato ben drenante. E. phillipsioides è autofertile e produce semi che possono essere utilizzati per la riproduzione.

Curiosità:

Le Euphorbie contengono un lattice velenoso che le rende pericolose per gli animali domestici e i bambini piccoli. Il lattice è spesso usato in campo farmaceutico.

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