Euphorbia pseudoglobosa f. crestata
Genere:
Euphorbia
Famiglia:
Euphorbiaceae
Habitat:
L’Euphorbia pseudoglobosa f. crestata è una varietà da vivaio e naturalmente non esiste in natura. La specie originale, invece, Euphorbia pseudoglobosa, è originaria del Sudafrica: Provincia del Capo e Capo Orientale. Questa succulenta cresce fino a 250 m di altitudine nelle regioni collinari e rocciose.
Sinonimi:
Non sono registrati sinonimi per il nome di questa specie.
Descrizione:
Euphorbia pseudoglobosa f. crestata è una varietà crestata unica e dalla forma strana. Le varietà crestate sono il risultato di una mutazione genetica chiamata “Fasciazione”. Questo fenomeno è un’alterazione del processo di divisione cellulare del meristema. Il meristema apicale è un tessuto cellulare le cui cellule rimangono indifferenziate, cioè non hanno una funzione specifica nella pianta se non quella di dare origine a nuovo tessuto vegetale differenziato: è il tessuto cellulare che costituisce le gemme. Tipicamente, una cellula del meristema subisce una divisione, dando origine a nuove cellule in uno schema radiale attorno a un punto centrale, che ospita la cellula del meristema originale, nota anche come “prima cellula”. Tuttavia, nel caso della fasciazione, si verifica un fenomeno peculiare. Qui, le nuove cellule vengono generate solo in due direzioni perpendicolari rispetto all’asse di crescita dell’organo vegetale. Ciò si traduce nella realizzazione di forme di crescita insolite e distorte, come le varietà crestate. Le varietà crestate presentano fusti generalmente appiattiti che, durante il processo di crescita, tendono ad arricciarsi creando strutture a forma di noce o di cervello, tanto che la forma reale della specie risulta irriconoscibile. L’Euphorbia pseudoglobosa, nella sua forma originaria, si presenta come un ciuffo di tubercoli subsferico-globosi, divisi in costolature in modo simile ai cactus. Nella forma crestata, invece, i tubercoli si appiattiscono superiormente, diventano a ventaglio, ed infine si arricciano. Il colore rimane lo stesso della forma originale: verde mare chiaro con una sfumatura bluastra e sfumature rossastre, particolarmente evidenti sul colore delle spine. Le forme crestate non fioriscono a causa della grave alterazione della capacità di divisione cellulare.
Coltivazione:
Questa succulenta è caratterizzata da una crescita lenta, che la rende una pianta che richiede relativamente poca manutenzione. Cresce in pieno sole, ma è fondamentale evitare che le temperature scendano sotto i 10°C, rendendo necessario il posizionamento all’interno quando fa freddo. Per garantire un drenaggio adeguato e prevenire il marciume radicale, una preoccupazione comune per questa specie, il terreno dovrebbe essere un mix ben bilanciato di pomice, argilla e terriccio. Si consiglia di utilizzare una pentola forata per far defluire l’acqua in eccesso.
Da marzo a novembre, durante la fase di crescita attiva, si consigliano annaffiature regolari, circa ogni 7 giorni. Assicurarsi sempre che il terreno sia completamente asciutto prima della successiva irrigazione. In inverno è essenziale trattenere le annaffiature per consentire alla pianta di entrare nel periodo di riposo vegetativo. Per favorire la crescita, occorre una concimazione con nutrienti specifici per cactus una volta al mese durante la stagione di crescita, e di astenersi nell’attività durante l’inverno.
Dato il suo apparato radicale espansivo e tuberoso, si consiglia di optare per un vaso sufficientemente grande e profondo. Se il vaso attuale inizia a sembrare stretto, è raccomandabile trapiantarlo in uno più largo di circa 2 cm. Durante il rinvaso, optare per terriccio fresco all’inizio della stagione di crescita. Occorre maneggiare la pianta con cura e indossare i guanti, poiché emana un lattice tossico.
Se si sceglie di coprire il caudice, avverrà una crescita rapida e rigogliosa, al contrario, se il caudice è esposto alla luce solare diretta, è prevista una riduzione delle dimensioni complessive della vegetazione.
Propagazione:
Euphorbia pseudoglobosa f. crestata si può propagare solo tramite talea o innesto. Essendo una forma crestata non produce infatti semi: anche se li producesse, questi semi probabilmente non darebbero origine ad un altro individuo crestato, perché non manterrebbero la mutazione genetica.
La primavera offre un momento opportuno per intraprendere la propagazione. Occorre, quindi, selezionare attentamente uno stelo sano, assicurandosi che possieda il vigore e la vitalità necessari per una riproduzione di successo.
Con l’uso giudizioso di uno strumento tagliente affilato e sterile, praticare un’incisione netta sullo stelo prescelto. Questa incisione, eseguita con la massima precisione, consente la propagazione. È fondamentale lasciare asciugare all’aria la superficie tagliata al fine di formare un callo protettivo, salvaguardando la ferita e fortificando la crescita nascente.
Dopo alcuni giorni di meticoloso monitoraggio, mentre la superficie tagliata si evolve in un callo resiliente, si avvicina la fase successiva del processo di propagazione. Preparare una miscela comprendente una fusione di sabbia, terra e pomice. Questa composizione, meticolosamente curata, fornisce l’ambiente nutritivo ideale affinché la crescita nascente possa fiorire e stabilire le sue radici.
Per coloro che desiderano amplificare le proprie possibilità di successo, una strategia prudente prevede la creazione non di uno, ma di due o più talee contemporaneamente. Questo approccio deliberato, anche se leggermente più coinvolto, può aumentare in modo esponenziale le prospettive di una fiorente propagazione.
Per aumentare ulteriormente la probabilità di una propagazione fiorente, è altamente raccomandato il mantenimento di un ambiente costantemente caldo. Obiettivo per temperature che si aggirano intorno ai 20 °C miti. Questo clima favorevole fornisce uno scenario ottimale affinché le talee possano intraprendere il loro viaggio di trasformazione verso una crescita robusta e indipendente.
È possibile anche l’innesto: utilizzare come portainnesto l’Euphorbia canariensis.
Curiosità:
Il nome “Euphorbia” trae origine dal termine latino “euphorbea”, che rende omaggio a Euforbo, lo stimato medico greco al servizio di Giuba II di Mauretania, a cui si attribuisce la presunta scoperta della pianta nel I secolo aC. L’epiteto “pseudoglobosa” si riferisce invece alla forma del fusto della specie originaria, che presenta fusti globosi, che pur essendo leggermente allungati, non presentano totalmente una forma tondeggiante.
Sito Web Ufficiale:
www.giromagi.com
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