Graptopetalum paraguayense

Genere:

Graptopetalum

Famiglia:

Crassulaceae

Habitat:

Il Graptopetalum paraguayense è stato scoperto tra alcune piante grasse importate a New York nel 1904. In precedenza era ritenuto originario del Paraguay (questo è il motivo del suo nome specifico). Più tardi, si resero conto che in realtà proveniva dal Messico centro-orientale, probabilmente Tamaulipas, anche se da allora non sono state trovate piante nel loro presunto ambiente nativo. Ora è diffuso e naturalizzato in Australia.

Sinonimi:

Byrnesia weinbergii
Cotyledon paraguayensis
Echeveria weinbergii
Graptopetalum weinbergii
Sedum paraguayense
Sedum weinbergii

Descrizione:

Graptopetalum paraguayense, chiamato anche “pianta fantasma”, probabilmente per il suo colore verde-grigiastro pallido, è una pianta perenne, erbacea, succulenta originaria del Messico. Consiste in un grappolo di rami legnosi ricurvi che terminano in rosette di foglie grigio-bluastre; raggiunge un’altezza massima di 10-20 centimetri. Oltre ad essere molto facile da coltivare, questa pianta ha anche un potenziale altamente ornamentale grazie alla sua capacità di cambiare colore a seconda della quantità di luce che riceve. Se cresce esposto alla luce solare diretta, assumerà sfumature rosso scuro; se invece cresce in penombra assumerà un colore azzurrognolo. Il nome comune “pianta fantasma” è dovuto anche alla pruina biancastra che ricopre le foglie ed ha la funzione di ridurre al minimo le perdite d’acqua per evapotraspirazione
Le rosette possono raggiungere un diametro di 15 centimetri. Le foglie sono lunghe 3-8 centimetri e disposte spirale attorno al gambo. Le foglie più vecchie alla base delle rosette tendono ad appassire e cadere; occasionalmente possono radicare contribuendo ad espandere la colonia insieme ai nuovi cespi che crescono alla base degli steli. Le infiorescenze sono dette “racemi”. Un racemo, in botanica, è un grappolo di fiori peduncolati. Nel caso di G. paraguayense, il racemo è portato alla sommità di un gambo allungato che germoglia in primavera-estate. I fiori sono molto piccoli, bianco crema con una parte centrale rossastra, a forma di stella con cinque petali, e provvisti di lunghi peduncoli.

Coltivazione:

Il Graptopetalum paraguayense non è difficile da coltivare. Ecco i nostri consigli per la coltivazione:
Mettere G. paraguayense in un punto luminoso. Come già detto sopra, diventerà rosso se esposto alla luce solare. In caso contrario, rimarrà grigio-bluastro. La condizione che preferisce è la penombra: vale a dire un punto luminoso ma non esposto alla luce diretta del sole.
G. paraguayense resiste a temperature fino a -5°C, purché il suo terreno sia mantenuto completamente asciutto. Consigliamo comunque di metterlo al chiuso con l’arrivo dell’inverno.
Fornire abbondante acqua in primavera e in estate, aspettando sempre che il terreno si asciughi completamente prima di ogni irrigazione. In autunno diminuire gradualmente la frequenza delle annaffiature fino a fermarsi completamente in inverno.
Scegli un substrato leggero e ben drenato, ma più ricco di nutrienti rispetto al terriccio che usato per altre piante grasse: una soluzione ottimale potrebbe essere quella di mescolare un terriccio standard per cactus con la torba.
Concimare durante la stagione di crescita una volta ogni 15-20 giorni utilizzando un concime specifico per piante grasse. Dovrebbe essere ricco di Fosforo e Potassio e relativamente povero di Azoto: diluirlo in acqua durante un’irrigazione.
Questa pianta cresce piuttosto velocemente e quindi potrebbe necessitare di frequenti rinvasi. Scegliere vasi poco profondi e larghi in quanto cresceranno molto più in larghezza che in altezza.

Propagazione:

G. paraguayense, come ogni Graptopetalum, può essere facilmente riprodotto per divisione dei suoi numerosi cespi (le rosette di foglie) o per talea di gambo. Le talee di gambo radicano con difficoltà; è più facile far radicare le talee di foglia. L’operazione di divisione dei cespi e di interramento delle talee va eseguita preferibilmente in primavera. La semina, invece, sebbene possibile in teoria, non viene quasi mai utilizzata a causa della scarsa fertilità dei semi.

Curiosità:

Le piante del genere Graptopetalum in inglese sono anche dette “Leatherpetal”, cioè petali di cuoio perché hanno i fiori con petali particolarmente spessi e robusti (come il cuoio).

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