Gymnocalycium anisitsii

Genere:

Gymnocalycium

Famiglia:

Cactaceae

Habitat:

Il Gymnocalycium anisitsii è originario della Bolivia, del Brasile centro-occidentale e del Paraguay, dove la pianta cresce in zone aperte in penombra sotto la protezione di bassi cespugli xerofili e può diffondersi fino a 400 m di altitudine.

Sinonimi:

Echinocactus anisitsii

Descrizione:

Il Gymnocalycium anisitsii è un piccolo cactus perenne appartenente alla famiglia botanica delle Cactaceae. La pianta ha un portamento solitario e può raggiungere i 10 cm di altezza e i 10 cm di diametro. Il fusto è da globoso a sferico, apicalmente depresso, di colore verde chiaro o verde-brunastro se esposto al sole, disposto in 8-11 costole ben marcate. Le areole sono piccole, lanose, profonde, da biancastre a grigiastre e portano le spine. Le 5-7 spine radiali sono sottili, ricurve contro le piante, lunghe 6 cm, brunastre con punte più scure. Le spine centrali sono assenti. La fioritura avviene dalla tarda primavera all’inizio dell’estate e i fiori durano almeno dodici giorni. I fiori sono grandi, a forma di imbuto e di colore dal rosa pallido al rosa brillante; gli stami sono gialli e il calice è verdastro. I frutti sono oblunghi e di colore rossastro.

Coltivazione:

Si tratta di una pianta a crescita rapida, facile da coltivare. La pianta ha bisogno di un’esposizione luminosa, con luce solare indiretta, che favorisca lo sviluppo delle gemme floreali, infatti una lunga esposizione alla luce diretta del sole può causare bruciature e macchie. Le temperature minime che la pianta può sopportare sono di 7° C, al di sotto di questa temperatura inizia a soffrire e scendendo ulteriormente non sopravvive più. Temperature troppo basse possono causare la rottura del fusto o delle foglie a causa del congelamento dell’acqua all’interno dei tessuti. Temperature tra i 10 e i 15 °C permettono alle piante di entrare in riposo vegetativo, essenziale per la fioritura dell’anno successivo. Le piante non dovrebbero essere collocate all’interno della casa, dove temperature medie di 20 gradi impediscono il riposo vegetativo. Il terreno deve essere ben drenante e poroso, quindi si può usare un normale terriccio per cactus o una miscela di terriccio fertile e sabbia. La pomice deve essere sempre posizionata sul fondo del vaso ed è importante utilizzare un vaso perforato per drenare l’acqua in eccesso. Le annaffiature possono essere effettuate regolarmente durante il periodo vegetativo e deve essere proporzionale alle dimensioni del vaso, alla posizione e alla stagione. In primavera e in autunno la pianta può essere annaffiata con un bicchiere d’acqua ogni 7-10 giorni; in estate può essere annaffiata ogni 3-5 giorni. Diminuire la quantità d’acqua se la pianta è tenuta in casa o se il vaso è più piccolo di 12 cm. La pianta è abituata a crescere in terreni poveri, per questo non ha bisogno di abbondanti concimazioni, ma è sufficiente concimare una volta in primavera e una in estate. Se il vaso inizia a essere troppo piccolo per la pianta, è possibile rinvasarla in un vaso più largo di 2 cm e deve essere effettuato all’inizio della stagione di crescita con terriccio nuovo; di solito si effettua ogni 3-4 anni. E’ importante fare attenzione ai ragni rossi e alle cocciniglie.

Propagazione:

La propagazione può avvenire per talea o per seme. La propagazione tramite talea avviene durante la primavera, praticando un taglio e lasciando asciugare lo stesso. Al momento della formazione del callo, è opportuno posizionare la talea in una miscela di sabbia, terra e pomice. Per aumentare il successo della propagazione si possono fare due o più talee contemporaneamente ed è consigliabile utilizzare l’ormone radicante alla base della talea per stimolare lo sviluppo delle radici. Si consigliano temperature intorno ai 20 °C. La propagazione tramite seme è molto semplice, basta piantare il seme in un terriccio sabbioso e mantenerlo con un alto livello di umidità e a una temperatura di 14 C°.

Curiosità:

Il suo nome deriva dal greco “ghymnòs” (nudo) e “càlyx” (calice) e si riferisce al calice del fiore, che è “nudo” perché privo di squame o peli che lo proteggano.

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