Gymnocalycium bruchii

Genere:

Gymnocalycium

Famiglia:

Cactaceae

Habitat:

Il Gymnocalycium bruchii è originario dell’Argentina, dove vive ad altitudini che vanno dal livello del mare fino a 1000 metri di altezza. È diffuso nelle province di Córdoba e San Luis e i suoi habitat sono molto diversi tra loro.

Sinonimi:

Echinocactus lafaldensis
Frailea bruchii
Gymnocalycium lafaldense
Gymnocalycium albispinum
Gymnocalycium andreae subsp. carolinense
Gymnocalycium andreae f. svecianum
Gymnocalycium bruchii subsp. atroviride
Gymnocalycium bruchii var. brigittae
Gymnocalycium bruchii f. cristata
Gymnocalycium bruchii subsp. cumbresitense
Gymnocalycium bruchii subsp. elegans
Gymnocalycium bruchii var. glaucum
Gymnocalycium bruchii subsp. implexum
Gymnocalycium bruchii subsp. lacumbrense
Gymnocalycium bruchii subsp. lafaldense
Gymnocalycium bruchii subsp. melojeri
Gymnocalycium bruchii subsp. multicostatum
Gymnocalycium bruchii var. niveum Rausch
Gymnocalycium bruchii subsp. pawlovskyi
Gymnocalycium bruchii subsp. renatae
Gymnocalycium bruchii var. rubroalabastrum
Gymnocalycium bruchii subsp. shimadae
Gymnocalycium bruchii subsp. susannae
Gymnocalycium bruchii f. svecianum
Gymnocalycium carolinense
Gymnocalycium lafaldense
Gymnocalycium lafaldense f. albispinum
Gymnocalycium lafaldense f. deviatum
Gymnocalycium lafaldense f. enorme
Gymnocalycium lafaldense f. evolvens
Gymnocalycium lafaldense f. fraternum
Gymnocalycium lafaldense f. hossei

Descrizione:

Il Gymnocalycium bruchii è una piccola cactacea globosa, apprezzata dai collezionisti di succulente sia per le sue piccole dimensioni sia per la sua abbondante fioritura. Rimane estremamente piccola: il suo fusto raggiunge un’altezza di 6 centimetri e un diametro di 4. È di colore verde-bluastro, non è diviso in costole come molti altri cactus, ma è dotato di protuberanze a forma di cono su cui si trovano areole oblungo-ellittiche, bianche e grandi. Ricordiamo, come sempre nelle nostre note botaniche sui cactus, che le areole sono le tipiche gemme dei cactus, da cui si sviluppano le spine. Su ogni areola, nel caso di G. bruchii, sono presenti dieci o più spine leggere e setolose, più o meno ricurve e organizzate a forma di stella. Sebbene non vi siano costolature evidenti, i tubercoli sono in qualche modo allineati verticalmente lungo tutto il gambo, formando una sorta di struttura a coste. Il fusto è quasi completamente globoso, con una leggera depressione nella parte superiore. Fin dall’inizio della sua crescita, questa pianta forma grappoli che raggiungono complessivamente un diametro di 15 centimetri.
I fiori, da campanulati a imbutiformi, sono piuttosto grandi rispetto alle dimensioni della pianta, raggiungendo una larghezza di 6 centimetri. Un’altra caratteristica apprezzata è che iniziano a comparire presto, poiché G. bruchii raggiunge presto la maturità.
I petali, di un elegante colore rosa pallido, sono numerosi e affollati l’uno sull’altro, disposti in due strati disordinati e poco evidenti. Gli stami, che sono la parte maschile dei fiori, sono anch’essi numerosi e affollati e rendono la parte centrale dei fiori molto appariscente e decorativa, insieme al grande stigma centrale di colore giallo pallido, che è invece la parte femminile dei fiori. Il calice è costituito da sepali concavi, leggermente succulenti, di colore verde-brunastro, sfumati di rosso e bianco. Ricordiamo che il calice è l’involucro esterno di solito verde di un fiore, costituito da sepali separati o fusi, che sono, per il calice, l’equivalente dei petali per la corolla.

Coltivazione:

Il G. bruchii è un cactus nano, non così difficile da coltivare, anche perché è uno dei cactus sudamericani più tolleranti al gelo. Di seguito i nostri consigli per la coltivazione:
Si consiglia di scegliere un luogo luminoso, purché riparato dalla luce diretta del sole. Questa pianta ama la luce solare filtrata e l’ombra pomeridiana, anche se in realtà è piuttosto tollerante anche alla luce solare diretta e intensa. Se presente in casa, invece, è opportuno posizionarla vicino a una finestra soleggiata, poiché avrà bisogno di un po’ di luce solare diretta.
Il G. bruchii è una delle specie di cactus sudamericani più tolleranti al gelo, infatti sopporta temperature fino a -15º. Il suo substrato deve però essere mantenuto completamente asciutto durante la stagione fredda. Se ci si trova in una zona climatica con inverni piovosi, si consiglia di posizionarla in casa o almeno di tenerla riparata.
In primavera e in estate è opportuno annaffiare ogni 3-4 giorni, aspettando sempre che il terreno si asciughi prima di ogni irrigazione. Ridurre la frequenza delle irrigazioni in autunno e smettere completamente di annaffiare in inverno.
Si consiglia di utilizzare un substrato molto drenante, con sabbia, ghiaia e torba. Un substrato standard per cactacee è la scelta ideale, meglio se leggermente acido, evitando i substrati calcarei.
Concimare una volta all’anno durante il periodo vegetativo, in estate, utilizzando un prodotto ricco di fosforo, diluendo la metà delle dosi consigliate in etichetta con le annaffiature.
Il rinvaso è raramente necessario: questa pianta è una cactacea nana e starà bene nello stesso vaso per diversi anni. L’unica attenzione in più potrebbe essere la scelta del vaso: se possibile, scegliere vasi di argilla piuttosto che di plastica, perché aumentano il drenaggio.

Propagazione:

I Gymnocalycium si propagano generalmente per seme. I semi richiedono una o due settimane per germinare, a 21-27 ºC in primavera. Si consiglia di seminarli in un substrato leggero e di coprire il vaso con un vetro o un foglio di plastica per aumentare l’effetto serra e mantenere i semi umidi. Quando germogliano, è possibile rimuovere gradualmente la copertura di vetro mentre mettono radici solide, fino a che non si nota che le piantine hanno sviluppato radici solide. Il metodo più semplice, tuttavia, è la divisione del ciuffo laterale: rimuovendone uno, si lascia asciugare il taglio per qualche giorno e poi lo si pianta in un substrato leggero e sabbioso.

Curiosità:

Il nome del genere “Gymnocalycium” deriva dalle parole greche “gymnos”, “nudo” e “calyx”, per “calice”. Il tubo esterno del fiore, il calice, è infatti nudo, privo di setole, spine o peli.

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