Lemaireocereus stellatus

Genere:

Lemaireocereus

Famiglia:

Cactaceae

Habitat:

Lemaireocereus stellatus è originario del Messico centrale, dove è diffuso nelle zone di Morelos, Puebla e Oaxaca. Cresce tra i 500 e i 2100 metri sopra il livello del mare; il suo habitat sono le macchie xerofile, cioè boschi abitati da specie che hanno sviluppato tessuti modificati e diversi altri meccanismi per resistere alla siccità, e boschi di latifoglie. Si tratta di zone calde e semiaride, con precipitazioni annuali da 300 a 800 millimetri all’anno e temperature medie annue comprese tra 16 e 24ºC. Attualmente, questa specie non è minacciata, anche se la sua area di distribuzione non è così ampia.

Sinonimi:

Stenocereus stellatus
Cereus stellatus
Neolemaireocereus stellatus
Rathbunia stellata

Descrizione:

Lemaireocereus stellatus è un cactus colonnare che si ramifica alla base del tronco, raggiunge un’altezza massima di circa 4 metri e un diametro fino a 10 centimetri. Ha un gambo da verde a bluastro, dotato di 8 a 12 coste piuttosto marcate e dentellate, con areole biancastre, abbastanza distanti tra loro e poste al vertice delle tacche. Ricordiamo che “areole” è il termine botanico per definire le tipiche gemme dei cactus, da cui si formano le spine. Le spine sono disposte in ogni areola in modo da creare la forma di una stella bianca (da qui il nome specifico “stellatus”, che significa, in latino, “stellato”). Alcune spine sono piuttosto corte, altre molto lunghe e diritte; il colore sfuma da grigio a nero salendo verso l’apice. Da ogni areola spuntano circa 8-12 spine. Da giugno a settembre compaiono i fiori: sono solitari, da tubulari a campanulati e spuntano nella parte apicale della pianta. Presentano un caratteristico, bellissimo colore bianco-rosa e, a differenza di altri Lemaireocereus, sono notturni: iniziano ad aprirsi appena tramonta il sole, per aprirsi completamente intorno alle 3 del mattino per poi richiudersi tra le 7 e le 9. Questa è probabilmente una strategia evolutiva per sopravvivere all’intensa luce solare e alle temperature estremamente elevate tipiche del suo habitat naturale. Gli impollinatori di questa specie, di conseguenza, sono specie notturne come falene, pipistrelli e coleotteri. L. stellatus, inoltre, produce quantità particolarmente abbondanti di polline e nettare. Dopo l’appassimento, verso ottobre, i fiori vengono sostituiti da frutti globosi, rossi e spinosi di circa 3 centimetri di diametro.

Coltivazione:

L. stellatus non è particolarmente difficile da coltivare. Di seguito i nostri consigli:
Richiede un’esposizione molto luminosa, possibilmente con luce solare diretta. C’è qualche differenza, però, a seconda della posizione scelta: se lo collochi all’interno, ti consigliamo di fornirgli luce indiretta, mentre, se rimane all’esterno, avrà bisogno di luce forte e diretta.
Anche una buona ventilazione è importante per la sua coltivazione.
I Lemaireocereus sono adatti a climi molto caldi ma molto sensibili al freddo: si consiglia di tenerli a temperature superiori a10-12°C. Consigliamo, di piantarlo all’aperto solo se si vive in zone con inverni non troppo rigidi. Altrimenti meglio metterlo in vaso e tenerlo al chiuso durante la stagione fredda.
Innaffiare ogni 3-4 giorni da marzo a settembre, quindi sospendere completamente le annaffiature durante il riposo vegetativo. Usare un compost standard per cactacee e un terriccio neutro, leggero e molto drenante.
Concimare circa una volta al mese durante la primavera e l’estate con un prodotto specifico per cactacee, ricco di Potassio e povero di Azoto.
L. stellatus cresce abbastanza velocemente e dovrai rinvasarlo ogni 1-2 anni. Scegliete vasi profondi che possano contenere facilmente le radici, meglio se di argilla o comunque di un materiale che favorisca il drenaggio.

Propagazione:

I Lemaireocereus si propagano solitamente per seme o, più raramente, per talea: i polloni basali (quando presenti) possono essere utilizzati come talee. I rami sono generalmente scarsi e quindi il taglio dei rami non è raccomandato. I semi sono facili da germinare. Impiegano dai 7 ai 14 giorni per far nascere nuove piante, se mantenute a 21-27ºC in un terreno umido. Si consiglia di coprirle con una copertura in vetro o plastica da rimuovere man mano che le piantine crescono. Nel caso particolare di L. stellatus, i rami sono solitamente presenti e quindi possono essere utilizzati come talee. Dopo averne staccato uno, attendere che la ferita si asciughi (ci vorranno circa due settimane) e poi adagiarlo nel terreno, inserendovi parzialmente la base della talea e mantenendo il terreno umido fino a quando non mette radici.

Curiosità:

Il Lemaireocereus stellatus era tradizionalmente coltivato per il suo frutto commestibile acidulo, chiamato xoconochtli o Joconostle. Il suo nome generico, “Lemaireocereus”, è stato scelto da Charles Lemaire, botanico francese specializzato in cactacee vissuto dal 1801 al 1871. Il nome specifico “stellatus”, invece, è dovuto alla peculiare disposizione delle spine bianche sull’areola (“stellatus” è una parola latina che significa “stellato”).

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