Mammillaria polythele

Genere:

Mammillaria

Famiglia:

Cactaceae

Habitat:

Mammillaria polythele è originaria del Golfo del Messico, Messico nord-orientale e Messico sud-occidentale dove la pianta cesce fino a 2400 m di altitudine.

Sinonimi:

Cactus affinis
Cactus crocidatus
Cactus dolichocentrus
Cactus hexasanthus
Cactus oothele
Cactus polythele
Mammillaria catafracta
Mammillaria durispina
Mammillaria ingens
Mammillaria kewensis
Mammillaria longispina
Mammillaria polythele var. affinis
Mammillaria polythele subsp. durispina
Mammillaria polythele var. hexacantha
Mammillaria polythele var. latimamma
Neomammillaria dolichocentra
Neomammillaria galeottii
Neomammillaria polythele

Descrizione:

Mammillaria polythele è un cactus perenne appartenente alla famiglia botanica delle Cactaceae. Il cactus inizialmente è solitario, poi crescendo forma grappoli di polloni e può raggiungere fino a 60 cm di altezza e 15 cm di diametro. Le radici sono fibrose e gonfie. Il fusto è cilindrico, formato da tubercoli verde erba, disposti in 21 assi a spirale. I tubercoli sono piramidali-conici, prominenti ed hanno piccole areole lanose, bianche, che con l’età diventano nude (senza setole ascellari) e portano le spine. Le spine radiali sono assenti. Le 3-4 spine centrali, da marrone scuro a marrone rossastro sono lunghe fino a 2 cm. La fioritura avviene durante l’estate e i fiori sono portati all’apice dello stelo formando un anello. Sono vistosi, a forma di imbuto, da rosa a porpora rosato con stami gialli al centro del tubo. I frutti sono a forma di clava, di colore rosso opaco contenenti semi brunastri.

Coltivazione:

Questa è una pianta a crescita lenta, facile da coltivare. Ha bisogno di una posizione luminosa, luce solare indiretta che favorirà lo sviluppo dei fiori. L’esposizione prolungata alla luce solare diretta può causare invece ustioni e punti bruciati. Temperature inferiori ai 5°C possono danneggiare la pianta, quindi è bene ripararla o porla in una serra fredda durante l’inverno. Temperature troppo basse possono causare la rottura dello stelo o delle foglie a causa del congelamento dell’acqua all’interno dei tessuti. Temperature comprese tra 10 e 15 °C permettono alle piante di entrare in riposo vegetativo indispensabile per la fioritura dell’anno successivo. Le piante non vanno poste all’interno della casa dove temperature medie di 20 gradi impediscono il riposo vegetativo. Il miglior terreno drenante per questo genere è costituito per il 33% da terriccio fertile e per il 66% da sabbia grossolana. La pomice va sempre posta sul fondo del vaso che deve essere forato per drenare l’acqua in eccesso. L’irrigazione può essere effettuata regolarmente durante il periodo vegetativo. L’irrigazione è proporzionale alla dimensione del vaso, alla posizione e alla stagione. In primavera ed autunno la pianta può essere annaffiata con un bicchiere d’acqua ogni 7-10 giorni; in estate si può annaffiare ogni 3-5 giorni. Diminuire la quantità di acqua se la pianta è tenuta in casa o se il vaso è più piccolo di 12 cm. La pianta deve essere alimentata con un fertilizzante ad alto contenuto di potassio in estate diluendolo due volte al mese nell’acqua di irrigazione. Se il vaso inizia ad essere troppo piccolo per la pianta, puoi rinvasarla in un vaso più largo di 2 cm. Il rinvaso dovrebbe essere fatto all’inizio della stagione di crescita con terriccio fresco; di solito viene eseguito ogni 3-4 anni. Fai attenzione ai ragni rossi e alla cocciniglia.

Propagazione:

La propagazione può avvenire per talea o per seme. Per talea si può effettuare il taglio durante la primavera; dopo qualche giorno la superficie tagliata si asciugherà e si formerà un callo, ponete quindi la talea in un miscuglio di sabbia, terra e pomice. Per aumentare il successo della propagazione si possono effettuare due o più talee contemporaneamente. Per talee si consigliano temperature intorno ai 20 °C. Per seme è molto semplice propagare la pianta, basta mettere il seme in un terreno franco sabbioso e mantenerlo con un alto tasso di umidità e ad una temperatura di 14 C°.

Curiosità:

Il nome del genere deriva dal latino ‘Mammilla’ che significa ‘capezzolo’ e si riferisce alla forma dei numerosi tubercoli che sono il tratto distintivo di questo genere. L’epiteto specifico ‘polythele’ deriva dal greco e significa letteralmente “tubercoli multipli”.

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