Neoporteria napina f. glabrescens

Genere:

Neoporteria

Famiglia:

Cactaceae

Habitat:

Neoporteria napina f. glabrescens è originaria del Cile settentrionale dove la pianta cresce in zone aride, in terreni sabbioso-argillosi e può diffondersi fino a 200 m di altitudine.

Sinonimi:

Eriosyce glabrescens
Chileorebutia aerocarpa
Chileorebutia glabrescens
Eriosyce aerocarpa
Eriosyce napina subsp. aerocarpa
Eriosyce napina subsp. glabrescens
Eriosyce odieri subsp. glabrescens
Neochilenia carneoflora
Neoporteria napina var. aerocarpa
Neoporteria napina f. nuda
Neoporteria reichei f. aerocarpa
Neoporteria reichei f. carneoflora
Thelocephala aerocarpa
Thelocephala glabrescens

Descrizione:

Neoporteria napina f. glabrescens è un cactus raro, molto resistente alla siccità appartenente alla famiglia botanica delle Cactaceae. Il cactus ha un portamento eretto e può raggiungere fino a 8 cm di diametro e 8 cm di altezza. Il gambo è da sferico a cilindrico, di colore da blu glauco a verde e disposto in 16-18 costolature romboidali ben definite. Le areole grigie si trovano lungo le costole e portano le spine. Le spine radiali sono molto corte, a volte assenti, nere, ricurve e simili a ragni. Le spine centrali sono assenti. Le radici sono molto sviluppate, grandi, tuberose e a forma di rapa. La fioritura avviene durante la primavera e il fiore nasce all’apice del fusto. I fiori sono grandi, imbutiformi, dal giallo pallido al rosa vivo con gola più chiara e durano pochi giorni. Esistono molte varietà di questa specie e sembrano essere tutte interfertili; quindi, il genere Neoporteria rimane solo per uso collezionistico

Coltivazione:

N. napina f. glabrescens necessita di un’esposizione in pieno sole ma si consiglia di evitare l’irraggiamento solare diretto nei periodi più caldi. Le temperature minime che la pianta può sopportare sono di 7°C, al di sotto di questa temperatura inizia a soffrire quindi necessita di essere posta al chiuso nei periodi più freddi. Il terreno va mescolato con pomice, argilla e terriccio per permettere il drenaggio e prevenire il marciume radicale, la pianta ne è infatti soggetta. Le annaffiature possono essere effettuate regolarmente in primavera ed estate controllando che il terreno sia completamente asciutto prima di ogni irrigazione; in inverno bisogna sospendere le annaffiature per permettere alla pianta di entrare in dormienza. Se il vaso inizia ad essere troppo piccolo per la pianta, puoi rinvasarla in un vaso più largo di 2 cm. Il rinvaso dovrebbe essere fatto all’inizio della stagione di crescita con terriccio fresco. Fai attenzione ai ragni rossi e alla cocciniglia.

Propagazione:

La propagazione può essere effettuata per talea: si può effettuare la talea durante la primavera e poi lasciare asciugare la talea; dopo qualche giorno la superficie tagliata si asciugherà e si formerà un callo, ponete quindi la talea in un miscuglio di sabbia, terra e pomice. Per aumentare il successo della propagazione si possono effettuare due o più talee contemporaneamente. Per talee si consigliano temperature intorno ai 20 °C.

Curiosità:

Il suo nome deriva da Carlos E. Porter, un entomologo cileno. Non è considerato un genere autonomo: prima era considerato parte dell’Echinocactus, ed è ora incluso nel genere Eriosyce. L’epiteto specifico “napina” deriva dal latino e significa “simile a una rapa”.

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