Opuntia microdasys subsp. rufida

Genere:

Opuntia

Famiglia:

Cactaceae

Habitat:

Opuntia microdasys subsp. rufida (Opuntia rufida) è originaria di un’area che comprende il Texas e parte del Messico. Nel suo habitat i suoli sono sabbiosi o ghiaiosi, costituiti da calcare spesso misto a materiale vulcanico. Come tutte le Opuntie, questa specie tende a crescere in colonie e quindi, nel suo habitat naturale, non è minacciata di estinzione ed è molto diffusa. La fascia altitudinale del suo ambiente originario va dai 600 ai 1300 metri sopra il livello del mare. I suoi luoghi preferiti sono i pendii rocciosi esposti a sud, direttamente esposti alla luce solare.

Sinonimi:

O. herrfeldtii
O. lubrica
O. microdasys var. rufida
O. rufida
O. rufida var. tortiflora

Descrizione:

Opuntia microdasys subsp. rufida è un grande arbusto, molto ramificato, senza un tronco centrale definito, che raggiunge un’altezza massima di 1,5 metri e una larghezza massima di 2,5 metri. I suoi fusti sono più o meno eretti e, come in tutte le Opuntie, formati da unità tondeggianti, a paletta, carnose chiamate “cladodi”. In questa specie i cladodi sono di colore verde brillante, con una pruina sottile, appena accennata, con areole da cui si formano i glochidi. I glochidi sono le tipiche spine corte e pelose delle Opuntie. In alcune specie, come il fico d’india comune, O. ficus-indica, ed anche nella qui descritta Opuntia microdasys subsp. rufida, i glochidi si staccano facilmente dalla pianta e si conficcano nella pelle, provocando irritazione al contatto. In questa specie i glochidi presentano un tipico colore arancio-rossastro,
I fiori, come in quasi tutte le Opuntia, sono solitari e molto belli, e spuntano dalle areole sulla sommità dei cladodi terminali. Nascono di colore giallo pallido e diventano arancio-oro con l’età, sono lunghi e larghi da 5 a 7,5 centimetri. La stagione della fioritura di Opuntia microdasys subsp. rufida si verifica dalla primavera all’inizio dell’estate. I fiori si aprono al mattino, si chiudono di notte e spesso non si riaprono.
I frutti sono carnosi, non commestibili, globosi, lunghi 4 centimetri e larghi 2 centimetri.

Coltivazione:

Opuntia microdasys subsp. rufida necessita di un’esposizione in pieno sole ma si consiglia di evitare l’irraggiamento solare diretto nei periodi più caldi. La pianta non ama temperature inferiori ai 3°C quindi necessita di essere posta al chiuso nei periodi più freddi. Il terreno va mescolato con pomice, argilla e terriccio per permettere il drenaggio e prevenire il marciume radicale, la pianta ne è infatti soggetta. Ricordarsi di utilizzare un vaso perforante per drenare l’acqua in eccesso. Le annaffiature possono essere effettuate regolarmente in primavera ed estate: durante il periodo vegetativo si può annaffiare la pianta (ogni 7 giorni), controllando che il terreno sia completamente asciutto prima di annaffiare nuovamente; in inverno bisogna sospendere le annaffiature per permettere alla pianta di entrare in dormienza. Se desideri una crescita più veloce e rigogliosa puoi concimare la pianta una volta al mese durante il periodo vegetativo con i concimi specifici per cactacee; interrompere la concimazione per tutto l’inverno. Se il vaso inizia ad essere troppo piccolo per la pianta, puoi rinvasarla in un vaso più largo di 2 cm. Il rinvaso dovrebbe essere fatto all’inizio della stagione di crescita con terriccio fresco. Fai attenzione ai ragni rossi e alla cocciniglia.

Propagazione:

Opuntia microdasys subsp. rufida, come la maggior parte delle Opuntie, si propaga principalmente attraverso la separazione e il conseguente reimpianto dei cladodi (gli organi del fusto appiattiti e arrotondati). È sufficiente staccarne uno e lasciarlo sdraiato a terra: attecchirà in qualsiasi momento della stagione vegetativa, che va da marzo a ottobre. È possibile anche la propagazione per semina. Semina in primavera, fornendo una temperatura tra 20-28ºC, mantenendo il substrato leggermente umido fino alla germinazione (di solito avviene in 7-14 giorni).

Curiosità:

Il nome specifico deriva dal latino “rufus”, = rossastro; fa riferimento al colore rossastro dei suoi glochidi (spine). I glochidi possono entrare negli occhi degli animali e causare gravi problemi.

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