Opuntia tuna f. crestata

Genere:

Opuntia

Famiglia:

Cactaceae

Habitat:

Opuntia tuna f. crestata è una cultivar creata in vivaio, quindi non esiste in natura. Opuntia tuna, invece, ha una vasta area di presenza intorno al Mediterraneo (principalmente Italia).

Sinonimi:

La forma crestata non ha sinonimi: qui sotto riportiamo i sinonimi di Opuntia tuna.
Cactus horridus
Cactus humilis
Cactus opuntia var. tuna
Cactus polyanthos
Cactus tuna
Cactus tuna var. flava
Opuntia coccinea
Opuntia flexibilis
Opuntia horrida
Opuntia humilis
Opuntia jamaicensis
Opuntia ledienii
Opuntia maidenii
Opuntia megalantha
Opuntia multiflora
Opuntia polyantha
Opuntia pseudotuna
Opuntia spinaurea
Opuntia tuna var. cubaguensis
Opuntia tuna var. manse

Descrizione:

Opuntia tuna f. crestata è un cactus raro, ricercato per il suo fusto ondulato, strano, così irregolarmente contorto da non sembrare affatto un’ Opuntia. I tipici cladodi, sono, in questa specie, totalmente irriconoscibili, e il fusto è costituito da un’unica, intricata, struttura ondulata. Le varietà crestate e mostruose sono il risultato di un fenomeno chiamato “fasciazione”. La fasciazione è una condizione di crescita anormale delle piante in cui i tessuti cellulari, producono nuove cellule solo in due direzioni opposte, allungandosi e appiattendosi perpendicolarmente alla normale direzione di crescita cellulare. In Opuntia tuna f. crestata, lo stelo appiattito si arriccia per formare la struttura ondulata e intricata. Sebbene i cladodi siano irriconoscibili, sono ancora presenti areole e glochidi. Ricordiamo che le areole sono le tipiche gemme dei cactus, da cui spuntano le spine. I suddetti “cladodi”, invece, sono i corpi ovali, appiattiti, che caratterizzano le piante del genere Opuntia. Le areole sono densamente affollate sulla pianta e si trovano nella parte superiore di piccoli tubercoli simili a capezzoli. I “glochidi”, invece, sono le tipiche piccole setole del genere Opuntia, specie di spine microscopiche che aderiscono prontamente alla pelle, provocando prurito e fastidio. In questa cultivar i glochidi sono sostituiti da setole bianche, pelose e meno irritanti. Crescono in ciuffi nella parte superiore delle areole. Le areole sono sparse su tutta la superficie del fusto, e diventano più densamente fitte in cima alla cresta, che risulta quindi essere biancastra. Essendo una mutazione genetica, è raro vederla sbocciare, poiché l’alterata capacità di eseguire la divisione cellulare altera la produzione dei boccioli. Tuttavia, un fenomeno comune è la crescita di steli normali dalla struttura crestata: i fiori, se la pianta è sana, potrebbero formarsi da gemme cresciute da questi steli normali. Questi fusti hanno la struttura tipica delle Opuntie, una serie di cladodi che crescono gli uni sugli altri.

Coltivazione:

Sebbene le Opuntie siano generalmente piante robuste, le forme crestate sono generalmente più fragili e difficili da coltivare. Di seguito i nostri consigli:
Posizionala in un luogo luminoso, direttamente esposto ai raggi solari per gran parte della giornata. Evitare la luce solare diretta durante le ore più calde delle giornate estive.
La sua temperatura minima tollerata è di 3ºC. Si consiglia di metterla al riparo o di spostarla in casa se si vive in zone con inverni rigidi. Inoltre, le piogge invernali potrebbero danneggiarla, provocando il marciume del fusto e delle radici.
In primavera e in estate annaffiala regolarmente ma solo quando il terreno si asciuga completamente. In inverno sospendere completamente qualsiasi irrigazione.
Scegli un substrato ben drenante, costituito da un compost standard con aggiunta di perlite, pomice o sabbia, oppure un substrato specifico per piante grasse.
Concimare una volta all’anno, durante il periodo vegetativo (Primavera ed Estate), utilizzando prodotti specifici per cactacee e succulente, ricchi di Fosforo e Potassio e poveri di Azoto.
Rinvasare una volta all’anno, scegliendo un vaso leggermente più grande del precedente.

Propagazione:

La propagazione di Opuntia tuna f. crestata può essere fatta solo per talea. I semi, ovviamente, non sono disponibili poiché questa pianta è raramente in grado di produrre fiori e, quindi, semi sani. Può capitare però che all’apice del fusto normale che cresce dalla sommità del ciuffo spuntino dei fiori in grado di produrre frutti e, successivamente, semi. Questi semi, però, non si trasformeranno in piante crestate e formeranno la forma normale di Opuntia tuna. La mutazione genetica può essere conservata solo riproducendola agamicamente. Le talee funzionano staccando una parte del gambo e ripiantandolo in un substrato sabbioso e fresco. Un po’ di ormone radicante aiuterà, poiché le forme crestate sono stabili e faticano a mettere radici.

Curiosità:

Opuntia prende il nome da “Opunte”, capoluogo della regione della Locride nell’antica Grecia. Il nome specifico “tuna”, invece, è una parola spagnola per il frutto del fico d’india. Sembra che il termine “tuna” abbia avuto origine ad Haiti, dove è stato introdotto dai “Conquistadores” spagnoli, che per primi videro questa pianta nel periodo dell’imperialismo coloniale. Alcuni autori, invece, pensano che derivi dal termine “tyn”; una parola araba per “fico”.

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