Pachycereus pringlei f. crested

Genere:

Pachycereus

Famiglia:

Cactaceae

Habitat:

Pachycereus pringlei f. crested è una pianta originaria del Messico settentrionale dove cresce in aree desertiche fino a 700 m di altitudine.

Sinonimi:

Cereus calvus
Cereus pringlei
Cereus pringlei var. calvus
Pachycereus calvus
Pachycereus pringlei f. calvus
Pachycereus pringlei f. constrictus
Pachycereus pringlei f. cristatus
Pachycereus pringlei f. gibbosus
Pachycereus titan
Pilocereus pringlei

Descrizione:

Pachycereus pringlei f. crested è una succulenta appartenente alla famiglia delle Cactacae. Questo maestoso fusto colonnare è costituito da costolature ben delineate di un verde brillante e può raggiungere fino ai 20 m di altezza. Le radici si espandono fino a 20 m nel suolo e stabiliscono una relazione simbiotica con batteri azotofissatori che aiutano la pianta a sopravvivere nel caso di condizioni avverse. Nelle piante più giovani sono presenti 10-16 costolature ricoperte da una fitta serie di areole con glochidi bianchi. Dalle areole fuoriescono fino a tre spine centrali di colore grigio-brunastro e 7-10 spine bianche radiali. I grandi fiori imbutiformi di Pachycereus pringlei nascono sulle areole, vicino all’apice del fusto, e sono caratterizzati da petali bianco candido. La forma crestata di solito cresce a forma di ventaglio e può ramificarsi alla base.

Coltivazione:

Si tratta di una pianta di facile coltivazione ma dalla crescita lenta. Gradisce posizioni molto luminose, evitando tuttavia i raggi diretti del sole nelle ore più calde della giornata. È preferibile tenerla a temperature miti e soprattutto mai inferiori a 5°C, per tale motivo si consiglia di posizionarla in luoghi riparati durante l’inverno. È ottimale un terriccio ben drenante e poroso, meglio ancora se ulteriormente arricchito da pomice o argilla per evitare casi di marciume radicale. Per questo stesso motivo è importante ricordarsi di usare un vaso forato in modo da favorire il drenaggio dell’acqua in eccesso. Si consiglia di annaffiare regolarmente (ogni 7 giorni) durante il periodo vegetativo, ovvero in primavera ed estate, facendo attenzione che il terriccio sia completamente asciutto. In inverno, durante il periodo di riposo vegetativo, è consigliabile sospendere completamente l’apporto idrico. Per stimolare la crescita della pianta è sufficiente concimarla una volta al mese durante il periodo vegetativo usando prodotti specifici per cactacee. In caso di necessità, si consiglia di travasare la pianta all’inizio del periodo vegetativo in vasi leggermente più grandi (circa 2 cm in più). Fare attenzione a cocciniglie e ragni rossi.

Propagazione:

La propagazione può avvenire per talea o per seme. Nel caso della propagazione per talea si può effettuare il taglio durante la primavera e poi lasciare asciugare la talea, dopo qualche giorno la superficie tagliata si asciugherà e si formerà un callo. Ponete quindi la talea in un miscuglio di sabbia, terra e pomice. Per aumentare il successo della propagazione si consiglia di effettuare due o più talee contemporaneamente e di mantenerle a una temperatura intorno ai 20 °C. Nel caso della propagazione tramite semi, basta seminare il seme in un terreno sabbioso avendo cura di mantenerlo sempre umido e a una temperatura di circa 14 C°.

Curiosità:

Viene comunemente chiamato “cactus elefante” per le sue grandi dimensioni. Il nome deriva dal greco “pachys” che significa grande e “cereus” che significa “torcia”. L’epiteto “torcia” è comune a molti generi di cactacee e fa riferimento alla loro forma, simile a quella di un candelabro. La forma crestata è una mutazione naturale avvenuta nella popolazione di P. pringlei, selezionata e propagata vegetativamente. Il Pachycereus può vivere oltre 100 anni!

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