Puna clavarioides

Genere:

Puna

Famiglia:

Cactaceae

Habitat:

Puna clavarioides è una cactacea originaria dell’Argentina, in particolare delle province di Mendoza e San Juan, dove è diffusa su un’area di circa 3000 kmq. Il suo habitat naturale sono le steppe d’alta quota estremamente aride: tra i 2000 e i 3000 metri sul livello del mare! Le piccole dimensioni e il mimetismo che la caratterizza le permettono di nascondersi tra le rocce, dove è al riparo dal forte vento tipico di queste altitudini riuscendo così a sopravvivere in luoghi brulli dove nessun’altra pianta normalmente riuscirebbe a sopravvivere. P. cavarioides si mimetizza così bene che è molto difficile trovarla! Abbonda nelle aree di appartenenza e si può trovare anche tra arbusti e piante erbacee. Tuttavia, la specie è minacciata dalla perdita di habitat dovuta alle attività minerarie e al turismo.

Sinonimi:

Maihueniopsis clavarioides
Opuntia clavarioides
Opuntia ruiz-lealii

Descrizione:

P. clavarioides è un cactus nano con portamento strisciante. Viene comunemente chiamato anche “Dita del morto” e “Opuntia fungo”. Questi nomi sono dovuti ai suoi piccoli steli a forma di dita che lo fanno sembrare la mano di un uomo inquietante o uno strano fungo. Gli steli a forma di dito spuntano dai bordi di un fusto centrale, cilindrico, con una depressione centrale. Il colore degli steli è verde scuro, quasi nero, con qualche sfumatura brunastra. Tuttavia la superficie degli steli è appena visibile, essendo completamente ricoperta da corte spine bianche molto fitte che spuntano, insieme a ciuffi di soffice peluria bianca, dalle numerose areole. “Areole” è un termine botanico per descrivere i germogli tipici della famiglia delle Cactaceae, da cui solitamente si formano le spine. Oltre alla sua particolarità e rarità, un altro motivo per cui questa specie è così apprezzata e ricercata dagli amanti dei cactus, è la sua splendida fioritura. I fiori, portati lateralmente da piccioli squamati a forma di imbuto e posizionati all’apice dei fusti, sono generalmente gialli o verde oliva, con sfumature marrone chiaro sui delicati petali dalla consistenza quasi cartacea. Il bottone giallo centrale è pieno di numerosi stami. Dai fiori nascono inoltre dei frutti secchi a forma di pera, con un solo seme ciascuno. Un’altra caratteristica distintiva di P. clavarioides è il suo enorme fittone (se paragonato alle dimensioni della pianta), che funge da riserva per l’acqua e le sostanze nutritive e quindi aiuta la pianta a sopravvivere in habitat estremamente aridi.

Coltivazione:

P. clavaiorides non è fra i cactus più facili da coltivare. Tuttavia, seguendo alcuni semplici consigli, verrai premiato dalle sue bellissime fioriture e dal suo portamento estremamente decorativo. A causa del suo grande fittone, P. clavarioides richiede vasi profondi e larghi, riempiti con una miscela minerale estremamente drenante. Cresce lentamente quindi, se si sceglie un vaso profondo fin dall’inizio, non sarà necessario rinvasarlo.
Collocare in un luogo luminoso, esposto alla luce diretta del sole. Essendo una pianta diffusa in zone ad alta quota, può sopravvivere anche a temperature fino a -5/-10ºC, purché il suo substrato sia mantenuto completamente asciutto. Se si spera di ottenere una sana fioritura nella stagione successiva, è importante posizionarla in un ambiente ventilato: P. clavarioides non ama l’umidità. Durante la stagione vegetativa annaffiare regolarmente, almeno una volta alla settimana, aspettando sempre che il terreno si asciughi prima di ogni irrigazione. In inverno invece si consiglia di mantenere il terreno asciutto, in quanto molto suscettibile al marciume radicale. Diminuire gradualmente la frequenza di irrigazione durante l’autunno.

Propagazione:

La propagazione viene solitamente effettuata per talea o per innesto. Le piante innestate sono più comuni in quanto sono solitamente più resistenti.

Curiosità:

Il nome “Puna” deriva da un altopiano chiamato “Puna”, situato tra Argentina e Bolivia, luogo di origine di questa specie. È una regione che si estende dal Perù al nord dell’Argentina e comprende una parte della Bolivia. L’attributo di specie “Clavarioides” si riferisce invece alla sua somiglianza con un genere di fungo chiamato “Clavaria”, per i suoi steli a forma di clava.

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