Sedum adolphii

Genere:

Sedum

Famiglia:

Crassulacea

Habitat:

Sedum adolphii è una pianta diffusa in diversi continenti: Messico, Nuova Zelanda, Isole Canarie e Italia (principalmente in Sicilia). Cresce su rocce vulcaniche, in simbiosi con Hechtia tillandsioides. Infatti, prende il nutrimento organico di cui ha bisogno dalla decomposizione delle foglie di questa pianta.

Sinonimi:

Sedum nussbaumerianum

Descrizione:

Sedum adolphii è un arbusto succulento a crescita lenta che raggiunge i 20 centimetri di altezza. Si tratta di una pianta perenne che presenta numerose rosette ramificate e va a formare cespi larghi 50-60 centimetri. Le rosette sono larghe 7,5 centimetri e mostrano delle foglie particolarmente grandi: tra le più grandi del genere Sedum (sono lunghe 4-5 centimetri). I fusti, invece, sono bruno-rossastri, eretti a ricurvi. Le foglie presentano varie sfumature: dal giallo-verde all’arancione, sono di forma triangolare, appuntite e leggermente ricurve verso l’alto. Le infiorescenze sono costituite da cime portate su un peduncolo allungato. Le cime sono umbellate: ciò significa che i fiori sono disposti in un’infiorescenza ad ombrella. Si tratta di un’infiorescenza, tipica anche della famiglia delle carote, in cui i pedicelli nascono tutti all’incirca dallo stesso punto e vanno a formare un grappolo di fiori appiattiti o tondeggianti. In questo caso l’infiorescenza è tondeggiante e i fiori sono bianchi, dotati di 4 o 5 petali lanceolati estremamente piccoli (2,5 millimetri di lunghezza).

Coltivazione:

Sedum adolphii, come tutti i Sedum, è molto resistente e necessita di pochissime cure. Si consiglia un’esposizione a pieno sole durante tutto l’anno in modo da esaltarne le sfumature violacee. Tuttavia, meglio posizionarla in un luogo ombreggiato durante le ore più calde della giornata. La pianta non ama temperature inferiori ai 3-4°C, pertanto è essenziale metterla al riparo nei periodi più freddi. Anche se dovrebbe essere in grado di resistere anche all’aperto vista la sua costituzione forte, se coltivata in vaso, si consiglia di tenerla in casa durante l’inverno. Annaffiare circa due volte a settimana in primavera ed estate, aspettando che il terreno si asciughi completamente prima di ogni irrigazione, e interrompere le annaffiature durante l’inverno. Sedum non ha particolari esigenze per quanto riguarda il terriccio. La cosa importante è scegliere un substrato ben drenante. Se si desidera coltivarla in vaso, un terriccio standard per cactacee o un mix di sabbia e torba è l’opzione migliore. La concimazione non è necessaria se la pianta viene rinvasata regolarmente. In ogni caso, è consigliabile concimarla una volta all’anno all’inizio della primavera usando un terriccio specifico per piante grasse: ricco di fosforo e di potassio, ma povero di azoto. Basterà diluire in acqua la metà delle dosi consigliate sull’etichetta del prodotto. Rinvasare S. adolphii in primavera ogni due anni circa usando vasi ampi e poco profondi.

Propagazione:

Sedum adolphii è facile da propagare attraverso talee di rami o foglie. Tuttavia, il modo più semplice per propagarla è attraverso i suoi offset: ovvero, staccando una rosetta con alcune radici e ripiantandola in un nuovo vaso.

Curiosità:

Il nome “Sedum” significa ‘pianta, erba annuale’ in latino. Un nome così generico è giustificato dall’ampia distribuzione di questo genere. Recentemente queste piante sono diventate popolari per la creazione dei cosiddetti “tetti verdi”. Sedum adolphii fu scoperto per la prima volta in Messico, nel 1906, e all’inizio fu chiamato Sedum nussbaumerianum da Ernst Nussbaumer, il capo giardiniere del giardino botanico di Brema, in Germania. Mantenne questo nome, fino al 1933, quando fu reintrodotto in commercio come Sedum adolphii. Nonostante ci sia stata qualche incertezza sul vero nome di questa pianta, studi in merito hanno dimostrato che sia S. adolphii che S. nussbaumerianum: hanno lo stesso numero di cromosomi, provengono dalla stessa fonte (la prima scoperta in Messico) e condividono l’infiorescenza umbellata. Pertanto, vengono considerate la stessa pianta e il nome considerato valido è Sedum adolphii perché più recente.

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